
Qualche tempo fa passeggiavo dopo tre lunghi giorni di pioggia, gustandomi una composizione di nuvole in cielo, con colori cangianti, dal rosa all’azzurro all’arancio. Mi sono venuti alla mente gli sfondi di certi quadri rinascimentali o di paesaggisti quali Lorrain o Turner, e la seguente domanda: è il mio occhio naturale a fondare l’estetica della bellezza pittorica o non piuttosto questa a fondare la mia disposizione a osservare la natura in modo non indifferente? La risposta è…
Naturalmente non c’è risposta, trattandosi di un amletismo. O se c’è è anfibolica: l’una cosa fonda l’altra, reciprocamente. Che è una non-risposta.
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Autore: md
Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.
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Oh….che bello….anche io mi incanto osservando tanta bellezza….
penso che si attinga a vicenda, questa estetica della bellezza…
i tramonti di Turner affascinano anche me.
è come con la musica…che esalta la poesia…quando si ascoltano brani bellissimi capaci di toccare certe corde interiori, la nostra bellezza viene richiamata dallo stimolo esterno, e si fonde con altra bellezza creando nuove opere….
sì, ma a parte la bellezza, cosa stanno facendo quelle figure sulla riva?
@milena: sono Tobia e l’angelo…
se è per questo ce ne sono altre due (di figure) sulla barca…
cosa staranno facendo?
(:-)))
la conoscenza intuitiva consente di conoscere l’arte.
Dunque, l’arte è intuito.