(mentre scrivo queste note, è la brutale realtà a bruciare: esplodono le sacrosante rivolte dei migranti reclusi nei campi di concentramento a Bari e a Capo Rizzuto, o quelle dei neoschiavi di Nardò; contemporaneamente altri muoiono soffocati nei campi galleggianti che fanno la spola tra una sponda e l’altra del Mediterraneo)
Noto con un misto di rammarico, stupore – e però anche, devo confessarlo, con una punta di eccitazione intellettuale -, che nulla come le radicali critiche alle identità, la loro revoca in dubbio, suscita reazioni altrettanto viscerali. Su questo blog in genere si discute pacatamente, anche quando non si è d’accordo, senza mai strillare. Le uniche volte in cui i toni si sono davvero accesi, andando sopra le righe, si è trattato di questioni identitarie: era successo qualche tempo fa con la “questione maschile” (ho addirittura dovuto chiudere ai commenti i 2 post, cosa mai successa); è capitato di nuovo, anche se in maniera più circoscritta, con la questione del “multiculturalismo” o del “meticciato” dopo i fatti di Norvegia.
Questi due episodi possono anche non indicare nulla (e del resto questo blog è piccola cosa nel mare magnum delle discussioni in rete), e tuttavia mi fanno sospettare che il concetto di identità sia un nervo scoperto, qualcosa che brucia e che tocca sensibilità profonde. Anche, se non soprattutto, quando non riguarda (almeno apparentemente) la propria ma quella altrui – poiché è sempre l’alterità ciò che insinua dubbi, come se il volto dell’altro restituisse un’immagine diversa di sé. Se n’è già discusso in altre occasioni, soprattutto in riferimento all’interminabile riflessione sulla natura umana, ma credo occorra ritornarci.
In particolare, a proposito dei due casi cui ho fatto ora riferimento, mi pare che quel che viene messo in discussione è l’intelaiatura concettuale che ha retto per secoli l’assetto comunitario – specie quello occidentale, ma non solo – per quel che riguarda i ruoli e le strutture socio-antropologiche: uomo/donna, io/altro, adulto/bambino, famiglia, nazione, patria, ecc. L’individuo che tradizionalmente si trovava inserito in un contesto pressoché immutabile, e che dunque aveva granitiche certezze su di sé, sul proprio ruolo-funzione a livello sociale, e dunque sulla propria identità, si trova ora vertiginosamente in bilico. Naturalmente tutto ciò è legato ai processi storici in corso da secoli (industrializzazione, urbanizzazione, globalizzazione, rivoluzioni sociali e culturali, ecc.), che hanno tra l’altro contribuito ad allargare la mobilità umana fino a prospettare addirittura un unico spazio condiviso. La stessa filosofia ha recepito tutto questo (e forse lo ha anche amplificato) attraverso la revoca in dubbio di tutte le certezze e tradizioni consolidate (Nietzsche su tutti), compresa ovviamente la questione identitaria.
E’ ovvio che a tali sconquassi socioantropologici (ontologici e costitutivi) c’è chi risponde con resistenza e paura. Addirittura con l’argomento che la messa in discussione di ruoli e identità (prescindendo dal chieder conto della loro eventuale giustezza e razionalità) genererebbe una inevitabile reazione violenta. Che è un po’ come l’argomento della reazione fascista al comunismo: meglio sarebbe stato non mettere in discussione l’assetto sociale ingiusto della proprietà o le logiche dello sfruttamento, onde evitare reazioni violente e fanatiche.
Che è poi lo stesso argomento per cui si chiede a tutte le soggettività e minoranze storicamente conculcate di non alzare troppo la voce, per evitare reazioni estreme e contrarie da parte delle fasce moderate (l’eterna piccola e media borghesia perbenista). Argomento alquanto specioso cui anche la cosiddetta sinistra è piuttosto sensibile. Non solo: così come il comunismo storico è stato un fallimento, le future (ipotetiche e prospettate) società libertarie, multiculturali, globali e quant’altro, sarebbero foriere di nuovi ulteriori disastri, proprio a causa di questa dinamica involutiva.
Questo ragionamento, piuttosto grezzo e semplificato, non tiene però conto di due elementi fondamentali: le identità sono costruzioni storiche e divenienti (non dati naturali, ma produzioni culturali); e, oltretutto, sono sempre multiple e stratificate.
Qualcuno può anche pensare che sarebbe meglio avere certezze marmoree e culi di pietra, soggetti iperstrutturati e società immobili (“fredde”, secondo la definizione di Lévi-Strauss), tradizioni millenarie e ruoli predefiniti. Questo pensiero reazionario ha a sua volta una lunga tradizione (Platone ne è uno degli ispiratori, anche se grazie al cielo il suo pensiero politico-antropologico non è certo riducibile a questa miseria concettuale). La sua odierna versione antimondialista immagina un edenico ritorno ad un io tutto d’un pezzo (magari maschio, bianco e patriarcale), che si rifletta in una società altrettanto tetragona, e tante belle società autarchiche e chiuse una accanto all’altra, in una equilibrata giustapposizione. Ma immagina male, dato che forse nemmeno nelle comunità “primitive” le cose stavano davvero così. Il “soggetto” (che è unico solo nella testa di qualche attempato filosofo o nelle strampalate teorie dei teologi) non è mai stato un’entità stabile e definita, e tutte le costruzioni identitarie collettive (siano esse etnie, nazioni, popoli, razze, imperi, chiese, partiti e quant’altro) hanno avuto quasi sempre la funzione di conculcare/disciplinare i soggetti (plurali) al loro interno, e di fare la guerra all’esterno. L’ossessione identitaria necessita, per stare in piedi, di nemici reali o fittizi, e della dinamica di smithiana memoria amico/nemico.
Che fare, dunque, di fronte ai sempre risorgenti rigurgiti reazionari, alle paure ossessive, alla mistica dell’identità?
Personalmente mi piacerebbe rispondere così: schierare pensiero, risorse intellettuali, energie e passioni di ciascuno e ciascuna affinché i conflitti epocali dovuti alle ossessioni identitarie vengano superati in direzione di una società globale e plurale che dialettizzi uguaglianza e diversità – ma è una risposta teorica, di testa, non di cuore e nemmeno di pancia (le identità e le paure che innescano sono faccende viscerali).
Attenzione, non sto prefigurando una società omologata, né tanto meno un pensiero unico – che sono in realtà quelli prodotti dal capitale, che mercifica ogni cosa, ogni vivente, ogni essere umano, divenuti così pura quantità sfruttabile e commutabile in valore. L’unico valore!
Ma di una società moltitudinaria, dove ogni individuo è già di per sé plurale, e la sua unicità sta nel modo di coniugare la sua stessa pluralità costitutiva – proprio perché egli non è un’essenza predeterminata, ma un corpo e una mente en dynamis, una possibilità diveniente. Ed è proprio ciò che lo accomuna ad ogni altro – ecco perché di ogni altro (che andrebbe scritto altr*) rispetterà proprio il suo essere innanzitutto un ente che può essere, e mai conculcherà questa sua libertà/perfettibilità costitutive.
So bene che quel che ho prospettato ora è una sorta di quadratura del cerchio (un tempo si sarebbe chiamata utopia), ma è l’unico modo per evitare una riedizione della hobbesiana guerra di tutti contro tutti – tanto più che dal processo storico della globalizzazione e della mescolanza planetaria dubito si possa tornare indietro. L’alternativa reazionaria e anti-moderna non è una reale alternativa, poiché si fonda su una costruzione immaginaria del modo di funzionare della dialettica individuo/società – ed è oltretutto funzionale al potere nei momenti di crisi (come questo) e in presenza di conflitti insanabili. Da questo punto di vista il tentativo jihadista e islamo-fascista è del tutto speculare a quel pensiero – che non a caso ha affumicato l’ultimo decennio con il fantasmatico “scontro di civiltà”, mettendo in secondo piano il vero nocciolo della questione: l’accesso planetario alle risorse e il loro uso comune.
Trasformazione sociale ed antropologica, destrutturazione dei dispositivi identitari e riflessione critico-filosofica devono andare di pari passo: solo la conoscenza di sé (e dell’altro), insieme all’ammissione della propria transitorietà, potranno contribuire ad evitare i peggiori scenari che si annunciano.
Brucia l’identità va letto dunque in duplice senso: è un fenomeno che ustiona (la pelle, e ancor più l’anima) quando qualcuno te ne esibisce limiti e parzialità; ed è forse bene che bruci e si consumi, nell’eracliteo fuoco della dialettica:
Fuoco, irrompendo, giudicherà
catturerà tuttecose
Questo cosmo lo stesso per tutti
non un dio non un uomo lo fece
era sempre, è, sarà
fuoco semprevivente che a misura divampa
e si estingue a misura
L’immagine di queste “moltitudini” mi sgomenta un po’.
Penso a quanto sara’ faticosa e forse violenta la resistenza da opporre all’Impero… Queste sfide globali avranno risvolti di carattere economico e sociale ed i paesi ricchi dovranno necessariamente abbassare il livello della qualita’ della vita…Il divario tra paesi ricchi e poveri sara’ destabilizzante per l’intera umanita’. Ci sara’ una classe dirigente “planetaria” capace di gestire il futuro?
“E’ questo il modo in cui finisce il mondo:
non con un esplosione, ma con un gemito.” Thomas Eliot
C’è un’immagine che mi ha sempre colpito, quella delle montagne di cose che i nazisti toglievano agli ebrei, prima o dopo averli uccisi, e che poi dividevano per categorie: le scarpe con le scarpe, giacche con giacche, occhiali con occhiali, denti con denti, capelli con capelli, la cenere con la cenere. Montagne di mercanzie ordinate per bene a seconda del “genere” di appartenenza.
Proveniente da quella stessa ossessione identitaria, e di un mondo ordinato, mi sembra la pretesa che genti diverse rimangano divise, ognuna all’interno dei propri confini territoriali. Cosa per altro praticamente impensabile in un mondo ormai globale. Come l’idea di un mondo che si presenti immutabile, nella stessa forma.
Credo che la paura del cambiamento, e la resistenza a mescolarsi, o permettere che i cambiamenti possano avvenire senza troppe sofferenze, possa essere controbilanciata dal coraggio di affrontare i problemi di volta in volta come si presentano, senza farsi prendere dal panico.
Un coraggio che forse dovrebbe provenire dalla testa, come l’onestà intellettuale di constatare le cose come stanno, e di adattarsi alle condizioni che via via si manifestano, anche se non è detto che testa cuore e viscere possano essere scompartimentate. Come non è detto che la ragione, la ragione chiara e luminosa, e le parole che da essa provengono, riesca sempre ad illuminare coloro che sono immersi nelle oscure ragioni viscerali, o nei problemi attuali e concreti che magari non riescono a superare e risolvere.
Per questo condivido le preoccupazioni di Genny, anche se farsi prendere dallo sconforto non aiuta.
Del quadro di Magritte che hai inserito nel post, “Il fanatisme”, quell’uccellaccio nero, sì, mi piacerebbe che bruciasse, e che si trasformasse almeno in quell’altro, sempre di Magritte, intitolato “La Grande Famiglia”, ad evocare per lo meno la speranza di altr* mond* possibil*.
@rozmilla
quello che mi sconforta e’ la consapevolezza che la maggior parte delle persone s’interessa esclusivamente ai problemi personali, all’immediato futuro.Soltanto pochi individui guardano piu’ in la’…Non credo che nel breve periodo riusciremo ad uscire dalla caverna.
Cara Genny, condivido in ogni caso il tuo pensiero e le tue preoccupazioni. E non posso nemmeno dire di sentirmi immune dalla timore per l’imprevedibile.
Guardando più in là, mi par di vedere che le moltitudini che saremo fra non molto saranno sempre più in lotta per accaparrarsi le risorse energetiche ed alimentari su questa terra, e ogni gruppo di interesse, economico o politico (che è la stessa cosa) cercherà di portare acqua al suo mulino.
Il problema è che molto probabilmente le risorse non basteranno in ogni caso.
Forse è per questo che preferirei far finta di essere cieca, o non guardare molto al di là del mio naso.
Anche perché non c’è molto che posso fare, e come tanti altri non posso che cercare accogliere i cambiamenti che senz’altro ci saranno.
Se questo significherà diminuzione della qualità della vita, so che non è non è una gran consolazione, ma forse dovremmo anche chiederci se quella che adesso conduciamo sia davvero di qualità superiore, o non soltanto quella a cui siamo abituati. E magari cercare di vedere quale potrebbe essere una vita migliore in altri sensi, non soltanto in senso di un certo tipo di benessere materiale.
Sto solo facendo delle ipotesi, possibilità .. magari anche solo per non farsi scoraggiare e avere un po’ più di fiducia in se stessi, visto che il mondo là fuori sembra non potercele più dare.
Il coraggio per Aristotele era la prima virtù. Coraggio allora ..
ciao
Caro md tu continui a istruirci con tesi sociologiche ed economiche astratte ,che sono contraddette già oggi dai fatti messi in atto. Tutte le tue teorie sulla bontà della globalizzazione ,sulla multiculturalità e sulla multi etnia ,sono già smentite dai mostruosi risultati irreparabili e insanabili che si vedono ,fino all’estremo caso delle guerre d’interesse inconciliabile economico e culturale.
Ora accedi anche alla psicanalisi delle identità singole ed universali.
Ma non vedi che mischiandoci stabilmente ci rimettiamo tutti ed è maggiormente il nobile Io dei neri e di tutti i non occidentali a rimetterci più dei bianchi ,i quali siamo già corrotti e persi dietro il modernismo ed il consumismo insostenibile.
Non centra niente la borghesia ed il perbenismo ,centra l’identità di tutti i diversi come ricchezza del mondo.
A partire dalla gioia di viaggiare, commerciare e conoscersi con scambi reciproci culturali ed economici ,portandoci per queste relazioni positive ,reciprocamente solo nelle proprie sedi etniche.
Ciò che rovina tutto e mescola tutto in modo instabile è proprio l’immigrazione per motivi economici di lavoro e manodopera.
Questa è l’unica immigrazione che ha portato solo danni anche fino a quando è stata praticata solo e prevalentemente tra paesi occidentali. Non parliamo poi del colonialismo.
Che utilità vera ha portato a Cina, Giappone, India, Pakistan ed altri paesi l’occidentalizzarsi?
E tu insisti ancora ora con la necessità e la presunta bontà di mescolarci ancora di più e diventare tutti incolori. Ma questa se è in buona fede è la sciocchezza dei telefilm di Star Trek sull’astronave Enterpraise.
Cosa ci vuoi fare con la fantascienza campata in aria?
Se poi non c’è la buona fede degli ingenui come te ,allora cadiamo nei piani massonici delle multinazionali ,le quali cercano mercati globali senza curarsi, né dell’ecologia, né dello sviluppo sostenibile ,né delle guerre che scatenano tra razze e popoli, pur di accaparrarsi, fonti energetiche ,materie prime e mercati originati ad hoc.
Ti prego allora ,Vuoi fermare questa tua propaganda che somiglia all’imperialismo militare di triste memoria e che ora si è solo travestito d’imperialismo economico ?
GRAZIE
@vincenzo russo
molto brevemente:
la mia non è propaganda ma ragionamenti;
le tesi non possono che essere astratte (quel che tu scrivi e pensi è inevitabilmente astratto, comprese le cose che hai detto ora);
Star Trek (come buona parte della fantascienza) è ben lungi dall’essere una sciocchezza;
la borghesia c’entra eccome;
non ho mai parlato di mescolanza incolore, questo lo insinui tu (ma li leggi i miei post o fai finta?);
e su immigrazione, sfruttamento, globalizzazione, neoliberismo, capitale e disastro ecologico ti rinvio ai numerosi post che vi ho finora dedicato (praticamente oltre metà di quel che ho scritto sul blog, ma penso che tu abbia di meglio da fare…)
e comunque i tuoi commenti sembrano un disco rotto…
Magritte….bel trittico!
Caro md,
io ti ho citato solo i fatti che da almeno 50 /70 anni ci raccontano i giornali, i libri di storia ed ora anche i telegiornali ,sui contrasti insanabili tra india e pakistan,tra cina e giappone,tra cina comunista e cina libera, tra israele e palestinesi. tra vietnam e america. tra corea del nord e america, tra siria e occidente. tra iraq e iran,tra etnie africane diverse,tra regimi sud americani ,tra argentina e inghilterra, tra inghilterra ed IRA ,tra la spagna e i suoi separatisti baschi, tra cina e tibet, tra turchia e grecia, ecc. ecc.
Per quanto attiene invece gli stalinismi reali ,guardati il film Terra e libertà sulla guerra civile in Spagna e ricordati pure delle ostilità tra unione sovietica e cina e tra stalin e tito.
Dove vedi tu astrazione nei fatti che io ho ricordato a te e ai visitatori del blog?
Questi sono fatti storici già avvenuti .
Le tue invece sono veramente astrazioni mai realizzate,(elucubrazioni nere direi),proprio perché si sono sempre corrotte con la guerra tra comunismi reali e diversi comunismi astratti.
Nessun disco rotto quindi.
Io ogni volta ti ricordo cose diverse tutte storiche e realmente già accadute.
Non è colpa mia se lo stalinismo e le idee di sinistra in generale hanno portato innumerevoli guai ai popoli ,tali e tanti ,da poter raccontare eventi negativi accaduti ,parlandone per secoli e secoli, e scrivendo molti libri, altro che le mie poche note.
Non è colpa mia se tu fai lo gnorri.
Molte profezie avevano parlato dei guai che le idee dello stalinismo sovietico avrebbero portato diffondendosi nel mondo.
Ora la cosa pare avviarsi al tramonto. Perché tu vuoi riprovarci?
Ciao con affetto sincero.
@vincenzo russo: forse non hai notato che lo stalinismo (ed anche l’Unione Sovietica) sono morti e sepolti da un bel po’. E tra l’alltro non è che il mondo sia migliorato granché da allora, anzi.
Citi un po’ a casaccio la storia per confutare le mie “elucubrazioni” (che in verità si limitano a constatare processi e conflitti in corso, e ad immaginare modalità diverse da quelle neoliberiste per uscirne).
Il film Terra e libertà l’ho visto e conosco piuttosto bene quel che è avvenuto in Spagna negli anni ’30 – ma che c’entra con i migranti di oggi, con il jihadismo o con il neonazista norvegese?
Certo, possiamo anche dire che la storia è fatta di corsi e di ricorsi e che, come ci ricorda Hegel, le sue pagine senza sangue sono pagine vuote. E ben prima dei cattivi comunisti: o magari pensi che siano stati loro, sotto mentite spoglie, a bruciare migliaia di streghe, a massacrare gli indios in America, ad organizzare la tratta dei neri o a massacrarsi nella guerra dei cent’anni? O magari vogliamo mettere qualche altro “fatto” sul tavolo della discussione, che so… la guerra tra Atene e Sparta?
e adesso non è solo il disco a essere rotto, pure la puntina è andata!
per la serie: chi si ostina a non voler uscire dal Novecento…
a proposito, non ho capito una cosa: di preciso quale delle mie tesi dovrebbero smentire i fatti da te recati? Forse quella che sarebbe meglio superare le guerre (cioè l’espressione massima delle ossessioni identitarie) proprio smontando il dispositivo identitario e svelandone i retroscena socioeconomici?
E, ti prego, non rispondermi con la solfa dello stalinismo…
(a proposito nr. 2: mai sentito parlare di differenza tra fatto e interpretazione?)
Caro md,
Tu teorizzi come nuove soluzioni alla storia umana , irresoluti errori della storia già messi in atto, fotocopiandoli da quelle vecchie idee di Marx già provate in ogni modo. La storia fin qui già molto agitata ,non ha invece bisogno di vedersi riproporre le stesse idee, che tu ora presenti nuovamente come ipotesi ed astrazioni possibili. Chi ha provato a metterle in pratica si è già rivelato assassino e portatore di odio, causandone altro per reazione.
La guerra fredda è solo divenuta caldissima.
Non sarà però mai possibile vendicare il comunismo reale e la caduta del muro, imponendo un comunismo strisciante e camuffato in postcomunismo. Si vede benissimo che il comunismo si è trasferito nel cattocomunismo.
La prepotenza d’imporre con ogni mezzo il pensiero unico della sinistra in ogni questione umana, in ogni paese del mondo ,ancora oggi è stalinismo. Sarà secondo te sufficientemente camuffato in proposte democratiche in paesi e parlamenti democratici. MA NON E’ COSI’ . Si vede benissimo che è lo stesso stalinismo e lo stesso internazionalismo falso della propaganda ,del supporto degli intellettuali e dei giornalisti di parte e delle ipocrite interpretazioni delle costituzioni nazionali ,usate ad hoc mediante magistrati solerti a sostenere il progetto rivoluzionario di sempre.
Internazionalismo che in effetti Stalin si vendeva regolarmente all’occidente ,in cambio della sicurezza delle repubbliche sovietiche,(questo è il caso della guerra civile in Spagna e di tanti altri tradimenti ai partiti nazionali).
Ciò che tu proprio non vedi è però la strumentalizzazione che ormai fanno della classe proletaria e anche della borghesia i capitalisti multinazionali della finanza mondiale, che ci hanno cooptato tutti nel loro sistema economico consumista e vizioso ,pur senza aver ottenuto un assenso cosciente .Ormai siamo solo due le classi sociali in tutto il mondo: scemi poveri e ricchi furbi.
La soluzione non sono certo il comunismo ed il fascismo.
La sinistra oltre che figlia dei suoi propri assassini storici è prona dunque ora al servizio del capitale, senza capirci più niente di ciò che propugna alle masse.
Una sinistra antagonista vuole ancora ora una rivoluzione violenta improponibile, una sinistra stalinista camuffata , vuole velleitariamente manipolare capitale e forza lavoro ,con il suo pensiero unico che spaccia per nuovo.
Guardati allora anche il film Scipione detto anche l’africano, ti aiuterà a capire che l’unica cosa che Marx ha indovinato ,consiste nel dichiarare che è l’economia la vera fonte della storia.
Io ti dico però che ciò sarà possibile al capitale, proprio e solo fino a quando gli uomini cercheranno di stare tutti insieme ,per allargare i mercati e mescolarsi in un solo gregge .
Se invece i popoli dividono i mercati in mercati nazionali e tipici ed etnici ,ed esportano solo costumi e cultura ed arte e spezie come avveniva un tempo , al solo fine edonistico . Allora verrà sempre più pace.
Ti saluto con affetto.
Me ne vado per qualche tempo e quando torno ho da leggere in abbondanza un bel po’ di cosette, Lo farò un poco alla volta come si fa, per gustarli meglio, con i gelati in questa stagione (fingiamo che sia estate). Il sig. V. Russo che fa quasi (moderatamente) uscire dai gangheri il nostro m.d., é comunque imperdibile, e non fosse per qualche inciampo di troppo con i toni profetico/paternalistici che ne caratterizzano l’argomentare, parrebbe quasi un uomo come tutti gli altri, cioè pensante. Il punto é, a mio modestisssimo avviso, che finisce sempre col dire le stesse cose nello stesso modo, salvo poi addebitare agli altri il medesimo comportamento. Mai sentito la storiella della trave nel proprio occhio a dispetto della pagliuzza in quello altrui? Quanto ai fatti citati dai giornali (?!?!),dai libri di storia (tutti uguali?), e addirittura dai telegiornali (?!?!?!?!?!) io aggiungerei anche la famosa casalinga di Voghera,o di Cantù, certamente meno teoriche del Sig. Russo, ma forse più in buona fede del Sig.Russo, da cui trasuda un puzzo di sagrestia che si sente anche attravewrso il computer:
“Se invece i popoli dividono i mercati in mercati nazionali e tipici ed etnici ,ed esportano solo costumi e cultura ed arte e spezie come avveniva un tempo , al solo fine edonistico . Allora verrà sempre più pace” – basta questa perla del signor Russo per capire che vive su un altro pianeta, il pianeta del “come avveniva un tempo”, ma evidentemente non su questa terra.
Ad ogni modo, dopo il disco e la puntina, mi sa che anche le casse hanno cominciato a gracchiare, visto che il Baffonecentrismo continua ad essere la cifra (e l’ossessione) del nostro – forse ancora scottato dall’essere stato a suo tempo non so se iscritto o militante o simpatizzante del PCI. Dal che si capisce anche perché il PCI ha fatto la fine che ha fatto.
Mentre sulle mie riflessioni sul concetto di identità (che era poi il vero argomento del post) nemmeno una parola.
Tanto vale che il prossimo lo intitoli “Addatornà baffone”.
Caro xavier: bentornato! E’ un vero piacere (e sollievo)!
Divertente questa querelle tra un filosofo vero ed uno presunto…ai lettori il compito di scoprire quello “appezzottato” come si dice dalle mie parti. Purtroppo la fede (per quelli che ce l’hanno) ha sempre la sfortuna di prestare il fianco ad un’interpretazione fondamentalista…I commenti,a tratti esilaranti, diventano poi irritanti sono pugni allo stomaco… MD se permetti , considerando che ho aperto io i commenti vorrei (spero)chiudere con una frase del grande filosofo Toto’…”Ma mi faccia il piacere!”…
Il filosofo vero ed il professore di filosofia altrui.
Ecche qua diceva pappacone. Quando la lotta si fa dura il gestore del sito si scrive da solo ,usando nomi di suoi amici,fingendo così,(lui crede) di dare a intendere che i lettori siano dalla sua parte.
Comunque io sono l’unico sul blog ,che si firma col suo vero nome e da l’indirizzo del proprio sito. Le comparse compiacenti chi sono?
Inoltre md non è un filosofo vero ,ma un professore insegnante di filosofia altrui e non sempre lo fa con cognizione di causa, ma piuttosto con la visione ideologica di una parte politica addomesticata .
Io sul mio sito ho invece un mio sistema filosofico completo e decidibile ,che consiste della teoria unificata dell’universo fisico e mentale: IL TACHIONE IL DITO DI DIO, che concilia la fisica relativistica con la fisica quantistica.
Pertanto io in senso classico posso chiamarmi filosofo .
md è invece professore di pensieri filosofici di altri uomini e non dispone di un pensiero originale che sia tutto suo. Sceglie a sua libidine dove poggiarsi ,senza tener conto del giudizio scientifico ,universale, necessario e immutabile di Socrate,(il concetto), ma correndo dietro alle opinioni irresolute.
Io ho invece completato la originaria via della verità di Talete, Parmenide, Zenone e Pitagora, mediante il pensiero sineterico tachionico che è uno sviluppo del concetto logico di Socrate, non solo nel senso orizzontale rivalutato già da Galileo Galilei contrastando le idee astratte di Aristotele ,ma anche in senso verticale oltre il visibile e non in senso metafisico Platonico ma con metodo scientifico moderno.
Il risultato della mia filosofia ,che è conforme alla fisica quantistica, afferma che:” non esiste Universo senza l’osservatore”.
L’Universo materiale è dunque una realtà virtuale ,disegnata dal cervello secondo i sensi programmati. Addio materialismo storico di Marx e Lenin.
La Mente che sovrintende al cervello ed al programma dei sensi ,dice cose diverse della realtà fondamentale.
Ovvero le cause e gli effetti visibili materiali ,hanno ragioni mentali matematiche invisibili.
Questa è la via della VERITA’ che si oppone al relativismo della via DELLE OPINIONI.
Saluti fraterni e buone ferie.
A genni pisani dico solo che si è sbagliato nel tentare d’individuare i tempi ai quali mi riferisco io.
Non parlo da reazionario e antiquato nostalgico di qualche epoca in particolare. Parlo filosoficamente delle astrazioni classiche della città perfetta. Tutti in parte realizzati in alcune fasi storiche diverse e da molti popoli ,quando un poco tutti se ne stavano a casa loro con i propri usi ,costumi e conoscenze ,senza intraprendere invasioni barbare degli altri popoli ,(per motivi di arricchimento non indispensabile ma concupito).
I visitatori alla Marco Polo erano invece i benvenuti in ogni epoca.
Ci sono tanti esempi nella storia e nei racconti storici della bibbia per gli uomini di buona volontà.
Gli occidentali che hanno rotto questa pace con il colonialismo e l’imperialismo moderno ad imitazione dei barbari e dei popoli violenti del passato, non erano cristiani ma cattivi cristiani ,che agivano per interessi economici.
I frati e i missionari invece andavano a battezzare i popoli invasi al solo fine di non farli massacrare, essendo ora stati equiparati a popolazione cristiana anch’essi.
Poi volendo si può parlare male di tutti i santi e si può anche bestemmiare.
Il caso Galileo tanto per fare un esempio fu un caso di discordia ,gelosia e rivalità tra Firenze e Pisa ed i loro rispettivi sistemi politici,economici ed accademici.
Ora viene passato però criticamente ed in modo massonico ed illuministico ,come un caso di cecità della chiesa.
In realtà la chiesa difese Galileo dalle pene che gli avrebbe inflitto il sistema politico dominante ,applicando un finto e malcelato senso religioso ,che nascondeva in realtà i soliti motivi di ordine sociale.
Galileo capì e si adeguò alla salvezza procuratagli dal tribunale ecclesiastico ,rimanendo deluso solo in campo scientifico.
Non era ancora il tempo delle sue scoperte.
Gli accademici anche se sono cardinali ,sono spesso molto più settari dei politici.
@vincenzo russo: non ne hai azzeccata una, mi sa! Non sono né insegnante né professore, e non mi spaccio nemmeno per filosofo, se non nella misura in cui sono amante di sophìa; chi poi viene a commentare qui si firma come vuole, amico o meno, compiacente o meno. Stendo poi un velo pietosissimo sull’insinuazione che mi scriverei i commenti da solo, davvero non ne ho bisogno.
Ma, appunto, quoto la celebre citazione di gennypisani…
E comunque, continui a parlar d’altro…
Ah, davvero esilarante poi la teofilosofia chiesastica della storia propostaci dal nostro (lui sì che lo è davvero) filosofo ultrasistematico! Il più sistematico (e noto) pensatore dopo Hegel…
Ma la perla del giorno del “filosofo” Vincenzo Russo (alle ore 13.41, e comunque c’è davvero l’imbarazzo della scelta) è la seguente:
“md è invece professore di pensieri filosofici di altri uomini e non dispone di un pensiero originale che sia tutto suo. Sceglie a sua libidine dove poggiarsi ,senza tener conto del giudizio scientifico ,universale, necessario e immutabile di Socrate,(il concetto), ma correndo dietro alle opinioni irresolute. Io ho invece completato la originaria via della verità di Talete,Parmenide, Zenone e Pitagora, mediante il pensiero sineterico tachionico”
che finisce dritta nel florilegio dei commenti (sto anzi pensando di aprire una sezione dedicata al signor Russo). Mi fa impazzire soprattutto quel “sceglie a sua libidine” – mi sa che lo adotterò!
Ma qualcosa mi dice che prima di sera qualche altra perla (o magari qualche altro tachione) verrà infilata nel filo (o nel dito) di “nostro signore”…
Vabbé, adesso mi è tutto chiaro. Direi che dopo aver leggiucchiato qualcosa sul sito del signor Russo (non avendo un cazzo da fare, visto che è il mio primo giorno di ferie e parto solo lunedì), smetto qui definitivamente di occuparmene.
Non capisco soltanto una cosa: quale dovrebbe essere il “dialogo che ricerca la via della verità”, che illuministi, massoni (e, immagino, comunisti) avrebbero reso impossibile, dato che ora c’è la “teoria unificata” di Vincenzo Russo? (leggere, per credere, qui sotto).
Ora, però, mi dedico davvero a cose più serie – tipo le mie vacanze…
***
(citazioni tratte dal sito del signor Russo, che non sto nemmeno a linkare, tanto se qualcuno proprio ci tiene – e non ha un cazzo da fare come me oggi – lo trova facilmente):
“Ovviamente non posso sbagliarmi affatto ,avendola falsificata con gli esperimenti e le risultanze ultime della fisica galileana. Solo per dovuta umiltà sono tenuto a chiamarla ancora teoria ,fino all’avvenuto prossimo esame della comunità scientifica nazionale e internazionale.
Dopo questa teoria sarà riconosciuta come legge naturale“
“Il mio universo non risponde affatto a tutta la pseudo conoscenza che è succeduta a socrate, soffocando infine nel relativismo, la speranza di riuscire a trovare la verità. Tutti i pensatori dopo socrate sono finiti tutti più o meno fuori strada e sono ora confutati tutti insieme,dalla mia teoria unificata. Si salva solo il relativismo scientifico fino a galileo, newton e maxwell, perchè la fisica galileana non è assolutamente da confondersi con il relativismo filosofico delle opinioni e delle congetture. Tutto il pensiero umano ad esclusione della scienza galileana è tutto sbagliato . Matematica delle supercorde e teoria standard incluse. Ovviamente come ho già ricordato, la filosofia precedente alla teoria unificata ,se ci riferiamo al pensiero sineterico maturo dell’analisi del linguaggio è stata già capace di dichiarare l’errore di tutte le filosofie e di tutte le pseudoscienze, fondate su materialismo e relativismo. Purtroppo il dialogo tra le persone dopo la rivoluzione illuminista francese e il rafforzarsi della massoneria, non consiste più di un dialogo che ricerca la via della verità, ma la sopraffazione degli uomini mediante disinformazione,relativismo morale e congetture ..”
md anch’ io sono in ferie e non ho un cazzo da fare…prima di passare ad altro ti chiedo un piccolo favore …
Ho letto quello che scrive e pensa il sig. Russo…ti confesso che non ho capito un tubo…E’ una cosa normale oppure mi devo preoccupare?
pardon…Buone vacanze…
@gennypisani: direi più che normale; però il “filosofo” è lui, se continui a non avere un cazzo da fare potresti provare a scrivergli, chiedendo lumi, di sicuro ti risponderà, a meno che non pensi che “gennypisani” non sia tu ma una delle mie molteplici identità…
ad ogni modo, ora passiamo davvero ad altro – e buone vacanze anche a te!
Perché prima offendete ,sminuite gli altri che si rivolgono a voi con volontà di dialogo sereno, e poi vi risentite delle sue risposte per le rime?
Anzitutto io anche nelle risposte dovute che vi do per necessità, non vi attacco mai come persone.
Sapete perché vi rispondo?
Al solo fine che voi non rendiate oscuro o distorto ciò che io m’impegno ad argomentare a voi e ai lettori, con i vostri finti riferimenti ai miei argomenti ,che sono però volontariamente non pertinenti .
Evitate almeno di nominare organi personali ,con Machismo inopportuno.
Calmatevi un poco.
Provengo anch’io dalla Vs. stessa parrocchia ed ho elaborato i miei ripensamenti da ex dirigente della CGIL e del PCI.
Da giovane fui anche con gli extraparlamentari a testare le tesi delle così dette malattie infantili del comunismo. Poi votai a lungo per il partito della rifondazione comunista, che ha poi finito per non rifondare un bel niente.
Io invece avevo sperato che si potessero rivalutare le esperienze Ungherese, Cecoslovacca e Polacca, per approdare ad un socialismo dal volto umano ,fondato sull’umanesimo europeo con retrogusto cristiano.
Oggi sto alla finestra in attesa di giorni migliori.
Non che non vada più a votare, ma ora ci penso bene a chi devo ostacolare di volta in volta e seguo scelte concrete d’opposizione.
Siamo insomma fratelli cresciuti insieme con lo stesso latte.
Infine non estrapolate miei scritti privati presi dalle note ai miei singoli lettori ,i quali fanno domande particolari, essendo essi a sollevare certi aspetti della divulgazione con domande precise.
Se volete citarmi indicate passi compiuti dei miei trattati e non le mie mail ai miei singoli lettori, per farmi sembrare presuntuoso oppure oscuro, aggiungendo anche il grassetto che a me vietate.
Non è intellettualmente onesto.
Questa è la pratica della disinformazia sovietica di triste memoria ,che ha visto D’Alema far fuori Occhetto ,dopo averlo usato come traghettatore dallo stalinismo palese a quello occulto del cattocomunismo.
Senza rancore ma sempre con affetto ,saluti cordiali di buone ferie.
A Gennypisani per affetto da compagno.
Si un poco ti devi preoccupare ,se dici di non capire una serie di argomenti così umili .
C’è una pericolosa similitudine con un altra verità molto più grande ma anche più semplice a capirsi e che anch’essa non viene capita da tutti.
Parlo del vangelo.
Non si tratta di mancanza d’intelligenza .
Voi ne avete almeno quanto me e anche di più.
Purtroppo si tratta di mancanza di quella buona volontà che fece chiedere a Gesù da Pilato :”cosa è Verità?” .
Eppure aveva avanti a sé la verità già spiegata del Regno di Dio.
Altro che i regni politici di natura umana.
Non c’è peggior intenditore di chi non vuole intendere.
Gentile Sig. Russo, mi é difficile non convenire con Lei almeno su una cosa, e cioè quanti danni più o meno involontari abbiano portato a questo paese l’ex partito comunista italiano ed il suo sindacato di riferimento: Lei ne é una prova vivente ed evidente. Mi creda, sono estraneo a qualsiasi preconcetto ideologico e personalistico, non La conosco e neanche ci tengo, ma il fatto che le Sue argomentazioni appaiano sempre ed ossessivamente rivolte a dimostrare le stesse tesi, per niente originali a mio parere, e in più con tono ammonitore e sentenzioso, non me La rende per nulla interessante. Va un po’ meglio sul piano umoristico, dove l’autocitarsi filosofo con la supponenza dello studentello che ha già capito tutto dopo il primo esame, fa più pensare ad un personaggio folkloristico che ad altro. Il fatto che Lei si firmi sul blog col Suo vero nome, poi, non lo trovo per niente una nota merito. Di proposito, come altri credo, ho scelto uno pseudonimo proprio per non avviare contraddittori personalizzati fra interlocutori che si conoscono, dove il confronto fra le idee potrebbe risultare schermato da possibili quanto meschini pregiudizi apriori. Le Sue idee, purtroppo o per fortuna per entrambi, però, non mi attirano proprio né sul piano del merito né sopprattutto su quello del metodo. La saluto cordialmente, non certo con affetto, che é ben altra cosa.
A xavier,
purtroppo per quelli che dicono continuamente “secondo me” (a mio parere) e giudicano gli altri in via personale.
La verità esiste e contesta le opinioni.
Per esempio: i gravi cadono perché la gravità esiste.
La I dimostrazione risale a Galileo Galilei e non è più contestabile. Ora se qualcuno ne parla con convinzione non può essere giudicato simpatico o antipatico ,veritiero o ripetitivo.
La legge è stata estesamente dimostrata pure da Newton sentenziosamente. La ripetizione dei concetti giova all’apprendimento. La verità scientifica non si spiega come opinione per finta umiltà.
La verità scientifica è una sentenza naturale e non un atteggiamento sentenzioso di chi la propone.
Io infatti non ho meriti per ciò che ho conosciuto ,ma ne ha colui che ha fatto il mondo e non posso dire che Dio non è Dio ,come si dice metaforicamente quando si parla di logica.
Poi io non ho partecipato ai danni del PCI ,sono andato via, perché solo gli stupidi non cambiano idea.
Lei invece che pontifica su di me ,quali panni politici veste oggi giorno ,dopo le sue esperienze di vita ?
Le sarei grato se anche Lei ci facesse conoscere il suo pensiero politico attuale e la sua origine ed evoluzione ,con uguale apertura agli altri.
Grazie comunque di avermi interloquito in senso critico.
Mi perdoni, caro Russo, ma credo proprio che si stia parlando due lingue diverse, il che é pur sempre ottima cosa, se non si insiste col volerne far prevalere una.Io, come Lei ha giustamente notato, ricorro spesso al “secondo me” o al “a mio parere” solo perché so di rappresentare unicamente me stesso, e in più di non avere e soprattutto di non volere certezze per convincere alcuno delle mie stesse opinioni. Ed é lo stesso atteggiamento che mi piacerebbe ricevere dagli altri. Da sempre, si può dire dall’infanzia, non ho mai sopportato gli atteggiamenti e gli intenti pedagogici, ammantati o meno che fossero da pretese scientifiche o religiose, tanto più se imposti gerarchicamente. Inoltre penso che la ripetizione dei concetti di qualsiasi credo non giovi a nessun apprendimento quando gli stessi non riescono ad attrarre o a convincere, e che anche le cosiddette sentenze, “naturali” o meno che siano, celino sempre un sapore di umano “verdetto”, utile sopprattutto a chi , attraverso di esse, vuole imporre il suo credo. Mi é chiaro che il Suo pensiero é rivolto essenzialmente a convincere l’umanità dell’esistenza di dio come un assunto scientifico già ampiamente dimostrato e riscontrabile, mentre il mondo é andato male fino ad oggi per colpa di Marx, Lenin e dei loro epigoni postmoderni, ma mi guardo bene dal sollevare un contraddittorio su questo argomento: altri, più pazienti e bravi di me, sanno farlo su questo blog.Mi limito a dichiarare la mia distanza emotiva dalla prima parte del discorso limitandomi ad una considerazione per nulla originale e alquanto logora: credo che se esistesse una mente universalmente e scientificamente regolatrice dell’universo, non starebbe comunque a perder troppo tempo con le chiacchiere dei Sigg. Russo o Faenz .In quanto alla battuta sul p.c.i., poiché di questo si trattava (mi pareva fosse chiaro), mi riferivo ai guai provocati non certo da Lei, ma “su” di Lei dallo stesso p.c.i., indirettamente e a posteriori, dato il tenore dei Suoi scritti.
Va bene il suo nuovo tono sig. Xavier.
però la sua resistenza alla verità scientifica e il suo amore e rispetto ,invocato solo per le opinioni sue ,è solo democraticamente accettabile ,tanto per vivere in pace ed educatamente tra tutti noi, ma solo al bar ,al lavoro e persino sui blog.
Non è però accettabile dal metodo scientifico.
La verità esiste e l’opinione attribuita falsamente a Socrate come giudizio scientifico: “So di non sapere”. Oppure: “ Il più grande sapere è capire di non sapere” ,è un falso storico e scientifico sulla filosofia di Socrate.
Socrate filosofo fondò invece il CONCETTO, ovvero il giudizio scientifico universale,necessario ed immutabile come mezzo per acquisire la conoscenza esatta. Galilei e Newton ci fondarono poi la scienza esatta della fisica, usando la matematica per esprimersi sinetericamente.
Le opinioni dunque a rigore di logica ,fino a quando non vengono dimostrate vere scientificamente ,(con dovute dimostrazioni) ,sono tutte basate solo su assioma ancora da falsificare. Per principio sono dunque congetture assurde, ancora non dimostrate o addirittura indimostrabili. Qualora venissero invece dimostrate vere, devono essere capaci d’includere le conoscenze precedenti ,che si dimostreranno allora essere casi particolari, inclusi nell’estensione della nuova teoria, ancor meglio approssimata alle intuizioni fondamentali.
Pertanto tutte le opinioni sono relativismo etico e non il relativismo fisico di Einstein.
Quindi alcuni professori e intellettuali atei, agnostici e materialisti, è solo con finta umiltà che hanno confuso il Socrate uomo ,che ammise di non conoscere tutto, ,col Socrate filosofo ,( poiché solo un medico può curare un’appendicite, mentre solo un muratore può costruire bene una casa e solo un economista può fare bene di conto).
E’ chiara ora l’umiltà dell’uomo Socrate che non fu un pensiero scientifico del filosofo Socrate?,
In sintesi deve dire allora, che nessuno conosce tutti i mestieri e tutte le professioni.
Invece è facile conoscere la fondamentale e semplice legge unificata e fondamentale di tutto il visibile, con rigore scientifico.
Già Socrate filosofo credeva infatti di poter conoscere in modo certo ogni aspetto della natura.
Filosoficamente fece poi un errore vero di logica ,poiché affermò che il Concetto era in grado di far conoscere solo le cose visibili, ritenendo ,che la natura celeste degli astri e dei pianeti avesse leggi diverse. Errore che passò anche nell’Aristotelismo fino a Galileo Galilei e in Platone in modo diverso ,poiché questo suo altro discepolo fondò un dualismo presunto reale e divenuto quindi inspiegato fino ad oggi ,perché posto come un inconciliabile divenire tra il visibile apparente e il mondo generatore delle idee invisibili,(due nature diverse e non trasferibili la prima nella seconda).
Eppure prima di questo errore di Socrate Già Parmenide aveva dimostrato che ciò che esiste realmente è la Mente e Pitagora aveva dimostrato che il visibile è apparenza costruita con i numeri.
Dopo s’invertì invece la pretesa conoscenza ,dichiarando vera la materia e incomprensibile lo spirito ed il pensiero.
Ora invece la fisica quantistica ha rotto questo muro ostinato d’ignoranza e con esperimenti già fatti, che sono però inspiegabili senza la giusta teoria da me proposta. Sostiene che non c’è universo senza l’osservatore.
Per questo io non mi oppongo affatto alle vostre opinioni ma vi ricordo soltanto che l’esperienza o esperimento della storia sono già avvenuti ed hanno già falsificate le opinioni false.
Pertanto io non vi contrappongo sterilmente le mie altrettanto opinabili opinioni, che ho già scartato da solo, ma vi ricordo solo le verità già dimostrate dall’ esperimento della storia già avvenuta.
Infatti ogni esperimento contemporaneamente dimostra ciò che è falso ma anche ciò che è vero e consente così di unificare la teoria scientifica della storia.
Buone vacanze anche a LEI.
Buon lavoro, allora, e cerchi di essere più convincente: per ora , almeno per me, non lo é affatto:. Non ho conosciuto il Sig: Socrate, forse il giorno che é passato di qua iio non ero ancora rientrato. Non posseggo neppure un suo scritto, cosa per altro comune a noi tutti,so anche che del suo pensiero ognuno ha dato interpretazioni disparate, ed ancor oggi lo sento tirare in ballo come lasciapassare da chiunque voglia ammantarsi di filosofico carisma, destino per altro comune a molti altri pensatori! Poiché non mi sento un relativista, bensì uno scettico a tutto tondo non ho difficoltà a dirLe che diffido di chiunque mi si presenti con la verità in tasca,con o senza pretese scientifiche a sostegno. Le Sue argomentazioni a volte suonano come aforismi sentenziosi e saccenti, da cui non si riesce bene a capire se é stato dio a creare Lei o il contrario: Temo che, sotto sotto, lei propenda per questa seconda tesi.
A Xavier:
Dio ha creato anche Lei oltre che me e ci ama entrambi .
Pertanto ci comanda di amarci e non di insolentirci…….io mi attengo.
Comunque la lascio con un aforisma,(come chiama lei le espressioni particolari ,componenti la verità completa).
Tratto dalla seconda legge della dinamica : F=ma . Formula dalla quale si deduce che il peso di un corpo è dato da p=mg, quindi che il peso di un oggetto è direttamente proporzionale alla sua massa.
Come vede non esistono vere e varie opinioni possibili ,ma solo la verità e le congetture false.
Mi rendo conto che per motivi di libertà di pensiero ,oggi si lasciano esprimere tutte le opinioni e tutte le ipotesi con pari libertà.
Fu detto che si lasciasse crescere il grano insieme alla zizzania almeno fino alla raccolta finale.
In realtà però le opinioni sono tutte false ,altrimenti non sono opinioni ma sono casi particolari della verità.
Lo dicono la logica ,la matematica ,la fisica e le scienze galileane.
Io non esprimo mai opinioni personali ,ma esprimo umilmente solo dimostrazioni galileane.
Lei presume troppo, caro il mio Sig: “umilmente”: si tenga ben stretto il suo dio, e le sue logiche matematiche e fisiche con le quali vorrebbe dimostrare le sue OPINIONI, ma permetta almeno che altri da tutto ciò non subiscano alcun fascino. Cosa abbia in mente il creatore (ammesso che ci sia) non credo proprio che Lei lo possa sapere, né attraverso le piu affascinanti formule scientifiche, né con citazioni bibliche e affini, tanto meno con tutte le leggi della dinamica di questo mondo. Si faccia un po’ più piccolo, o si arrruoli tra i testimoni di Geova, dove in quanto a presunzione lì non si scherza proprio, troverà pane per i suoi denti. Io continuerò ad avere opinioni, che cambieranno quando e se sarò convinto che siano sbagliate, e mi guarderò bene dal cercare di convertire chicchessia ad alcuna causa, Mi piace far domande, cosa assai difficile, piuttosto che dar risposte a tutti i costi. a meno che non ci sian tirato per i capelli. AMEN, SPERO.
A xavier:
Scusi ma perché LEI si fa domande se poi rifiuta le risposte?
La scienza dimostra che le buone domande portano alle buone scoperte.
Evidentemente ciò che non va sono le sue domande ,che causano le sue cattive risposte a me rivolte e a se stesso in danno.
Infatti non fa altro che insolentirmi ed appiopparmi giudizi.
Io sono molto peggio di ciò che mi accusa Lei ,diceva San Francesco .
Però se un asino Le porta dell’oro ,che non è farina del suo sacco, Lei perché butta il bambino e l’oro ,insieme all’acqua sporca?
Io non ho difficoltà a dichiararmi inferiore a Lei ,se ci tiene tanto a dimostrarlo con le sue accuse alle mie qualità e ai miei difetti ,ma ciò che io le dico non è sale della mia zucca, pertanto non sono un suo competitor.
Lasci perdere me che da incapace, le ricordo la verità espressa nei loro trattati, dai maggiori scienziati del mondo, ma rispetti ciò che Le dico e risponda agli argomenti se ne è capace .
Non finga disinteresse ,solo perché non ha risposte migliori. Altrimenti lo dimostri civilmente.
lei reagisce al mio pacifico argomentare ,come gli indemoniati all’acqua santa.
Davvero a questo punto comincio ad averne le tasche piene, caro signore! Qui non si trattta di inferiorità o di superiorità, ma di noia, pura e semplice noia, che mi indurrebbe a lasciar perdere, se non fosse per questo ultimo tentativo, AL QUALE, COMUNQUE, NON DARO’ PIU’ SEGUITO . Lei ritiene che tutto , dal trascendente al quotidiano, siano interpretabili, spiegabili e catalogabili attraverso la scienza come metodo dimostrativo di una verità assoluta, che tutto sovrintende e regola. Io accetto più semplicemente le interpretazioni, le opinioni, le verità non assolute, gli errori, e le contraddizioni che la ragione e le passioni umane portano con sé da migliaia di anni. e che probabilmente continueranno fino all’estinguersi dell’umanità stessa (anche se questa, certo,é solo un’opinione, perchè, quand’anche avvenisse, non potrò esser lì a controllare). Il punto sta proprio qui: a me delle metodologie galileiane a dimostrazione delle miserie o delle grandezze dell’umanità, importa poco: Non credo all’amore universale,ma allo sforzo per migliorarci un po’ tuttti sì, e so bene per età e attraverso qualche “interpretazione” storica che ho avuito fra le mani che tutto questo é avvenuto a costi tremendi per l’umanità tutta, ma anche che non saranno certo né le formule matematiche, né la fisica quantistica, a modificare le pulsioni vitali o mortifere che ci portiamo addosso tutti dalla nascita. Il mio problema, caro Sig: Russo,tra i tantissimi che ho,non é quello di rifiutare le risposte,ma di sapere, come accade credo per chiunque abbia un minimo di capacità pensante, che ad ogni domanda si aprono spazi per quella successiva, in un susseguirsi di ricerca che non si avvicinerà mai (grazie al cielo, dico io) a qualcosa che assomogli minimamente ad una verità assoluta. Siamo esseri finiti, Sig: Russo, e cercare di farci déi con pretese di verità assolute e di infinito mette solo in rilievo la ridicolaggine delle nostre presunzioni. In quanto alla storiella dell’asino, dell’oro, dell’acqua sporca e del bambino, sappia che non é tutto oro quello che luccica, che gli asini mi sono simpatici fino a che fanno gli asini e non si spacciano per filosofi, e che qualche volta non é poi così male buttar via bambino, acqua sporca e, se é il caso, anche lo scaldabagno. E QUI FINISCE, ALMENO DA PARTE MIA, COME ACCENNAVO ALL’INIZIO, IL NOSTRO CONTRADDITTORIO, CHE CREDO AVRA’ ABBONDANTEMENTE TEDIATO LA CERCHIA DEI NOSTRI AMICI DELLA BOTTE.
Poco gentile Xavier,
come immaginavo Lei ha chiuso unilateralmente ,con un colpo al cerchio ed uno alla botte, senza accettare le risposte ,che dice di cercare con le sue domande.
Insiste col prendersela personalmente con me ,senza curarsi delle ragioni logiche da me esposte. Fa il noioso annoiato.
Questo è un metodo politico, ideologico e psicologico per mantenere quella parte di popolo bue e se stessi, nell’ipotesi infondata ,che è meglio farsi domande ,come presunto e falso segno di umiltà e di conoscenza progressiva, presumendola artatamente infinita. Ciò viene sostenuto per far sentire incapaci e piccoli gli uomini , quando si restasse senza la guida della classe dirigente e degli scienziati materialisti organici.
Poi però prova a vendere le sue risposte-domande come risolutive. Lei dunque è l’unico che sa ciò che veramente è utile sapere. Il famoso finto :”so di non sapere”? NO CARO Lei finge di non sapere ma si comporta come tutti i professori atei,agnostici o scettici , come uno che la sa lunga più di tutti . Dicendo “non sappiamo” in realtà dice :”Voi non sapete ciò che io mi sono chiesto e risposto”,(appunto le sue opinioni ideologiche).
Lei finge comunque di avere le sue risposte buone, per sostituire Dio con l’evoluzione ed il materialismo storico.
Allora il suo vero scopo consiste nel fatto ,che Lei si ribella alla concorrenza di Dio per fini politici?
Ma può sperare veramente di battere Dio sul mercato delle anime?
L’Unione sovietica ha già perso tutto il suo malefico potere temporaneo ,e dei pensieri della sua ideologia è scritto che : “saranno vinti definitivamente dallo spirito della sua bocca”,(GESU’ CRISTO).
Si da il caso infatti, che ciò che esiste dimostra di essere finito, completo ed apprezzabile in numeri.
Pertanto lo è anche la spiegazione dell’Universo visibile ,se si capisce che il mondo materiale è realmente incluso in quello invisibile,come suo pensiero ,(la mente del fisico e del filosofo e di qualsiasi uomo ragionevole).
Infatti Dio stesso non è affatto infinito ma completo e incommensurabile, per mancanza di misure fisiche reali esterne ad esso. Non esiste l’esterno fisico e materiale di Dio. Non può essere costruito.
Il mondo è costruito con pensieri in numeri immaginari nella Mente di Dio.
Dio è un punto mentale completo e decidibile, che include in sé l’Universo ,come un suo pensiero, (immateriale ovviamente).
Il BIG BANG non si è mai esteso realmente in energia materiale ,ma solo in energia mentale.
Bisognerebbe ricordarsi dunque ,che Socrate scoprì che la verità spaventa alcuni uomini ,i quali temono di rimuovere le loro certezze, poste nelle loro ipotesi infondate ,ma per loro erroneamente rassicuranti.
Comunque se LEI smette di attaccare Dio e dipingerlo male o inesistente con disprezzo per l’idea stessa di Dio, io ubbidiente allo spirito d’amore per Lui ,smetto di risponderLe.
Salutoni da un mite uomo di buona volontà.
amen.
e con il tuo spirito
sccc….!
:-))
Salve.
Argomentazioni simili, universo/mondo/natura frutto delle idee dell’iperuranio platonico poi fatto coincidere con la mente di Dio, risalgono a secoli fa. A parte una formulazione aggiornata alle ultime teorie matematiche, nulla di nuovo sotto il sole?
A presto.
A Luciano.
E’ vero che per molti anni ,dopo che Einstein formulò la teoria della velocità costante della luce, si dice che non la capissero più di due o tre persone al mondo.
Ma io la teoria unificata la sto spiegando ed e Lei che perso nei suoi studi antichi ,non scorge le differenze e le novità che io ho risolto,( a partire dalla critica filosofica delle cose vecchie a cui Lei si riferisce).
Le spiego meglio:
io mi fermo a Socrate e poi torno indietro a Parmenide,Zenone, Pitagora e Talete. Lei va avanti senza scorgere l’errore introdotto prima dai sofisti ,in campo etico e morale, e poi da Platone ed Aristotele in campo metafisico.
Io invece metto Platone il suo mondo delle idee e le tesi Aristoteliche, insieme agli errori di tutti i filosofi successivi a Socrate ,(praticati da tutti a partire dai sofisti e fino ad oggi).
Praticamente dopo Socrate tutto è solo relativismo di opinioni tutte false, secondo l’esame svolto con il giudizio scientifico logico. Tranne le eccezioni di Galilei, Leibniz, Newton e di alcune visioni spiritualistiche ,che sono però incomplete.
Poi con l’abbandono parziale del platonismo e dell’aristotelismo ,finalmente dopo molti secoli, giunti a Galileo Galilei ,si salveranno finalmente i giudizi scientifici riferibili però alle sole cose visibili,(cause ed effetti).
In primis dunque non si deve confondere il relativismo introdotto dai sofisti ,con l’omonimo ma assolutamente diverso significato del relativismo scientifico galileano.
Somigliano solo le nominalistiche dizioni fonetiche.
Insomma dopo Socrate ,tutti i filosofi usando male la sua scoperta : IL CONCETTO o giudizio scientifico ,sineterico,universale,necessario e immutabile ,tutti loro hanno pensato ad un dualismo reale tra il mondo delle idee e il mondo materiale. Questa è un’antinomia irrisolvibile se presa per vera.
Cosa che io non faccio affatto.
Nel mio sistema filosofico la materia è invece una costruzione coerente ma finta ,capita dalla mente come una ipotesi ipotetico deduttiva ,dei sensi matematizzati.
Anzi unificando l’invisibile pensiero in numeri ordinali continui di Parmenide ed il visibile apparente mondo di Pitagora. Spiego che il presunto mondo materiale è costruibile solo con numeri immaginari cardinali o quantizzati.
Il cervello dunque e tutta la materia immaginaria ,sono inclusi come idee coerenti ma finte nella mente.
La materia non esiste realmente come tale, poiché fuori dalla mente non è costruibile neanche lo spazio tempo vuoto del matematico pensatore ,se non come ipotesi coerente ma finta.
Esistono allora : il mondo Vero che pensa il mondo costruibile, con il modello matematico immaginario che è incluso in essa mente.
Non esistono invece in assoluto il nulla e l’infinito veramente in atto.
Tutto l’Universo “visibile”, parte dall’oscillazione della lunghezza di Planck : Essere non Essere, che è ipotizzata intorno al vuoto finto dell’indeterminatezza di Heisenberg ,che diviene” il principio di esclusione di Pauli, mediante numeri quantici ,che restano però inclusi nel continuo mentale ,come sue idee cerebrali immaginarie.
Non c’è più così alcuna difficoltà del ”divenire” inspiegabile tra due sostanze diverse ed inconciliabili.
Nella Mente le idee in numeri ordinali continui vengono scannerizzate come pensieri singoli e differenziati in numeri cardinali.
Tutto è pensiero. Tutto è incluso nella Mente .
Così la difficoltà creata dai filosofi post-socratici e poi mai più risolta ,del “divenire” delle cose visibili a partire dal mondo delle idee al mondo materiale ,è ora spiegata senza antinomie.
Anche il divenire tra cause ed effetti delle cose visibili, che pure resta un mistero ancora oggi ,quando si osserva tra soste termiche e nuovi stati attivati ,che non si riesce a seguire strumentalmente l’attimo del cambio di stato della materia nonostante i mezzi strumentali velocissimi di oggi. E’ ora comprensibilissimo secondo la comprensione verticale che va dal visibile all’invisibile con la stessa sostanza che passa dallo stato cerebrale quantizzato ,allo stato mentale continuo.
Anche il cambiamento apparente orizzontale,(cause ed effetti),dello stato della materia avviene infatti ,secondo la mia fisica nuova, repentinamente e attraverso tunnel quantistici ,passando solo per ragionamenti astratti in “diversi” stati attivati ,solo mentalmente giustificabili,(Ragioni mentali invisibili-cause-effetti visibili).
Dunque non esiste più nessun dualismo reale sotto il cielo ma solo un nuovo e fantastico mondo immaginario.
Mi legga anche sull’altra pagina di md .