“La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotte di classi.
Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in una parola oppressori e oppressi sono sempre stati in contrasto tra di loro, hanno sostenuto una lotta ininterrotta, a volte nascosta, a volte palese: una lotta che finì sempre o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la società o con la rovina comune delle classi in lotta”.
Marx ed Engels – si sa – quando scrissero il Manifesto del partito comunista guardavano lontano (così lontano da prevedere l’intero processo della globalizzazione oggi in pieno svolgimento). Forse, però, non avevano previsto che a prendere sul serio le loro teorie, un secolo e mezzo dopo, sarebbero stati prima di tutto i ricchi, i capitalisti e i repubblicani americani – molto di più dei “proletari di tutto il mondo” cui si rivolgevano nel 1848.
Meno male che c’è l’anarco capitalismo.
“Poveri” ricchi! soprattutto quelli che guadagnano soltanto più di un milione all’anno.
Bisognerà fare una colletta, per farli arrivare almeno ad milione e mezzo. Che sennò corriamo il rischio che incrocino le braccia e smettano di fare i ricchi. Potrebbero addirittura fare sciopero!!!
Sembra che la torta si sia rivoltata, anche se più che altro verrebbe voglia di tirargliela in faccia ..
Non è che ti è avanzata una fetta di quella del compleanno?
Buon compleanno, Mario .. (per il prossimo anno) sbaglio o sei alla cifra tonda?
@milena, grazie! non ancora, è l’ultima volta che il 4 sta davanti…