
nessun verso convincente
troppo fragile primavera
per scriverne
*
troppi bruni e marroni
per la mia impazienza
di verdi rinascite
*
prima farfalla nel bosco
in punta di gemma
*
macchie di colore
floreale pointillisme
dita d’aprile
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Autore: md
Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.
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bagnati i sentieri
Scivolose le radici
Bianche macchie di neve ancora indugiano
Che dell’inverno ha il suo rifiuto?
Il canto del cigno
Mostra le sue bianche penne
l’eterno apparire
Che al comparir della primavera
Vela e disvela.
piccolo tremito d’ali
il corvo si posa, piano
in punta di pesco
(divertente:-)
…buio d’inverno infinito,
scomparita è la luce,
dal cielo.
corolle come palpebre
nascondono tra lacrime
lo sguardo dei petali
(Prosaico) Più in alto i cervi affamati scendono a cercare il cibo che non trovano ancora tra la neve. Hanno mangiato tutto quanto mi stava attorno. Se ci fosse stato il Vaglia, li avrebbe stesi tutti col suo fucile mitragliatore?
sento i passi
odo il respiro
sono sorpreso
ma come, e perché
ma non avevi detto che non esistevi?
ma come, e perchè
sono sorpreso
odo il respiro
sento i passi
xavier questo proiettile lo dedico a te e spero di averti colpito altrimenti pazienza, vorrà dire che ti colpirò la prossima volta.
Mancato, caro Vaglia, mancato (sospetto che, in quanto a mira, non ci siamo proprio), o forse ha sparato solo in aria (fritta)?
Se debbo parlarvi della Sicilia, beh…
che dire..
posso dire.
si
posso proprio dire io della Sicilia
so cosa è la Sicilia io
la conosco la Sicilia io
la Sicilia io l’ho scalata
l’ho sorvolata,
l’ho sondata nei profondi mari
e… ci ho fatto anche all’amore io con la Sicilia
un amore intenso
un amore vero
di quegli amori che ti fanno soffrire
e che ti tormentano
e non ti lasciano riposare nemmeno per un attimo
gli amori eterni
che solo quando sei un bimbo ti marchiano per tutta la vita:
io c’ho fatto all’amore su quello scoglio io
c’ho fatto all’amore io lì.
Ma la Sicilia è qualcosa che non si lascia prendere
no
la puoi conquistare
ma non la puoi prendere
lei non si lascia prendere, è no caro,no;
è troppo bella per diventare tua
è troppo vera per apparire insincera
lei sta con tutti ma non vuole nessuno.
Oh Sicilia quante calde giornate mi hai regalato
quante gioie
ricordi?
Quando mi accarezzavi dolcemente preoccupata del mio avvenire?
potrò mai ripagarti ?
chiedimi cose
si chiedimi
vedrò cosa posso fare
quali le mie energie per accontentarti
tu che ti scivolano tutti addosso e nessuno ti ci piglia.