
Lasciare che sia la contingenza
di corpi e menti e spiriti che incocciano
a decidere lì per lì
– forse la cosa più bella che ci si possa attendere dalla vita
o quella più vitale che possa venire dalla bellezza
o che la vita possa aspettarsi da se stessa.
Non tanto l’esito dell’incontro
quanto l’incontro in sé, la sua pura idea
– la relazione in sé.
Non la prosa dell’accoppiamento
ma la poesia dell’attesa,
non l’atto che si consuma
ma la potenza che si strugge.
L’assenza, non la presenza.
L’amare, non l’essere amati
– quasi un amore senza s-oggetti.
L’estro dell’essere, prima che qualcosa sia.
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Autore: md
Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.
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una delle poesie più belle letta ultimamente…mi riporta al filo rosso dell’attesa, alla presenza-assenza che la potenza della natura sa così bene sviscerare quando, con i sensi all’erta, ci lasciamo trasportare dai suoi echi e dai rimandi, dalla musica…e qui penso al collegamento con la poesia sulla gioia di Schiller e alla nona sinfonia di Beethoven, alle geometrie degli abiti regali in Klimt, all’arte e a tutta la sua bellezza quando ci coglie, affini, all’ascolto…
grazie per aver esposto il mio libro Mario, non importa se non ti viene in mente nulla al riguardo, non voglio neanche pretenderlo, certe cose o vengono, o non vengono.
un caro saluto
@Carla: sto leggendolo e, come già ti ho detto via mail, mi piace. Mi piace del tuo linguaggio l’alternarsi di materico e simbolico – anche se preferisco i versi che vi alludono attraverso metafore (spesso molto interessanti), mentre mi convincono meno quelli che contengono riferimenti diretti al linguaggio filosofico.
grazie di cuore Mario
apprezzo qualsiasi cosa pur di migliorarmi
la poesia è la mia passione più grande 🙂
Si vede che c’è passione Carla. Ti segnaleró poi via mail le mie preferite. 🙂
grazie, sono curiosa…:-)
Carla Bariffi:
…te dici “grazie per aver esposto il mio loibro”
…di quale libro si parla?
in effetti sembra un po’ uno scambio privato e semiclandestino: comunque il riferimento è al libro di poesie di Carla “Rapsodia in rosso”, che l’autrice mi ha gentilmente inviato e la cui copertina compare sul blogroll tra i libri in lettura
…quando due si amano è più che giusto che vi siano scambi semiclandestini o anche, meglio, clandestini del tutto!
Benone!!!
ahah!
(sarà mica che il fidanzato/marito/compagno o quel che è di Carla, che magari ci legge, fraintenda? anche se in effetti tutto questo casca sotto il post intitolato all”Amor…”)
carissimi, avviso subito che non c’è niente di ambiguo in questa discussione, è tutto sotto il sole, come spiega Mario, mi ha fatto tanto piacere sapere che si esprimerà sul mio libro perchè io non voglio recensioni solo da “esperti critici o poeti”, le voglio anche dal Popolo!:-)
aggiungo una cosa sul titolo (del post e non del mio libro)
Amour è riferito al film di Michael Haneke ….così per curiosità…
un caro saluto e una buona serata
Carlotta
@Carla/Carlotta: in verità avevo in mente l’attacco ripetuto delle tre terzine del V canto dell’Inferno; però sul film, che andrò a rivedere in settimana al cineforum, a suo tempo avevo scritto un post:
https://mariodomina.wordpress.com/2012/11/14/amour/
Questo amore è già pienezza d’essere e beatitudine….
ma la presenza è preferibile all’assenza…..