«La fatuità e la noia che invadono ciò che ancor sussiste,
l’indeterminato presentimento di un ignoto, sono segni forieri
di un qualche cosa di diverso che è in marcia» (G.W.F. Hegel)
La filosofia mi è venuta a noia.
L’ontologia, la metafisica mi son venute a noia.
Tutte quelle eiaculazioni mentali prive di orgasmo.
Le domande mi son venute a noia.
Le risposte pure. Ma ce n’è poche serie. Per fortuna.
La scienza e lo scientismo mi son venuti a noia.
Ma l’antiscientismo tronfio di più.
Il relativismo mi è venuto a noia.
L’assolutismo mi era già venuto a noia nell’adolescenza.
Il teismo e l’ateismo.
Le ideologie.
Ma soprattutto la loro morte o assenza.
Per non parlare di chi ne prende le distanze.
L’antropocentrismo mi è venuto a noia.
E tutta la social-doxìa – che dio la stramaledica!
Dio mi è venuto a noia.
La vita e la morte.
Un susseguirsi di noia, paranoia, metànoia.
Gli umani mi son venuti a noia, e specialmente tutti.
I bambini e la loro deificazione.
I vecchi e la loro defecazione.
Io mi son venuto a noia.
La coscienza la scienza la conoscenza la gnosi la gnoseologia l’episteme l’epistemologia l’autocoscienza la percezione l’appercezione la deduzione l’induzione l’abduzione la trascendenza il trascendentale – noia, noia, noia!
Ogni cosa è noia.
L’essere è noia.
Il nulla – che non c’è – è noia.
Il tutto – che forse c’è – è noia.
La Verità è noia – e, soprattutto, Paranoia.
Anche quel che ho scritto fin qui è noia.
Noia di noia.
Autonoia.
Fu la noia a generare tutto questo inutile arrovellarsi. E sarà la noia a ingoiare tutto e pure se stessa.
Noiafagocitatutto.
Ironoia, il male minore.
Hai ragione. Tutto quel che ci assomiglia ci annoia.
Una volta rimasi a guardare una gallina nel mio pollaio.La poveretta saltando,cercava di volare.
L’essere gallina forse le dava noia.
Anch’io ogni tanto tento di volare per staccarmi dalla noia.
Qualche volta ci riesco, ma non è merito mio.
Un caro saluto.
Un saluto a te caro Isidoro!
Buona settimana !