La virologa cinese Shi Zhengli studia da oltre 15 anni i coronavirus. Nella grotta di Shitou (sud-ovest della Cina) lei e la sua squadra di cacciatori di patogeni hanno scoperto centinaia di coronavirus nei pipistrelli (specie-serbatoi dei virus), una vera e propria “biblioteca genetica naturale”: la maggior parte di quei virus è innocua, ma decine appartengono allo stesso gruppo della SARS. Se ne stimano comunque diverse migliaia, ancora da studiare.
Ora: «con l’aumento delle popolazioni umane che occupano sempre di più gli habitat degli animali selvatici, i cambiamenti senza precedenti nell’uso dei suoli, il trasporto in tutto il mondo di selvaggina e bestiame e dei relativi prodotti e il forte aumento dei viaggi nazionali e internazionali, lo scoppio di pandemie di nuove malattie è quasi una certezza matematica».
Shi Zhengli ci mette in guardia anche dalle malattie che colpiscono gli allevamenti di suini (come la SADS, che al 98% possiede la medesima sequenza genomica di un coronavirus): casi di zoonosi sono altamente probabili, tanto più che i sistemi immunitari umano e suino sono molto simili.
L’attuale epidemia fa parte di una serie provocata da 6 diversi virus provenienti dai pipistrelli negli ultimi 30 anni: Hendra, Nipah, Marburg, SARS-CoV, MERS-CoV ed Ebola.
Allargando lo sguardo, l’analisi di 500 malattie infettive del secolo scorso ci dice che «i nuovi patogeni tendono a comparire dove un’alta densità di popolazione aveva modificato il paesaggio costruendo strade e miniere, tagliando le foreste e intensificando l’agricoltura».
La soluzione per prevenire altre epidemie, allo stato attuale, è quella di prendersi cura – attraverso un sistema di prevenzione integrata – della salute degli animali selvatici, di quelli da allevamento e delle persone.
In sostanza la questione riguarda il nostro rapporto con gli ecosistemi e in particolare con le altre specie animali. Qui però la scienza si ferma, e interviene (o dovrebbe intervenire) l’etica. Quello che Hans Jonas chiamava principio-responsabilità.
(fonte: Le Scienze, giugno 2020)