Letture filosofiche: Platone

Un passo dal Fedone (66 b-e), nel quale si sostiene che la conoscenza della verità non è raggiungibile in questa vita. La sapienza è solo per i morti.

Autore: md

Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.

2 pensieri riguardo “Letture filosofiche: Platone”

  1. Platone non mi e’ mai piaciuto ,dato che l’ho sempre considerato il responsabile “morale” delle nefandezze del mondo.
    La sua teoria delle forme e delle idee perenni e trascendentali hanno causato tutte le nefandezze politiche del mondo ed hanno causato milioni e milioni di morti nei secoli passati.
    Non per niente, i totalitarismi del secolo scorso, sia di sinistra che di destra, si sono abbeverati pienamente e compiutamente alla fonte delle idee immortali ed eterne e alla filosofia politica di Platone dell’ottimo stato.
    Non solo ,il Cristianesimo con Agostino d’Ippona ha fondato la propria dottrina ed il proprio potere assumendo tutti i dogmi della filosofia platonica,seppur condito da vago Stoicismo.
    Da questo punto di vista, concordo pienamente con Popper, il quale critica pesantemente e duramente il filosofo idealista, osannato e quasi mai criticato a fondo nelle sue teorie intolleranti e dogmatiche se non in pochissimi pensatori liberali.
    Ancora oggi, purtroppo, la Politica e’ alla continua ricerca utopistica dell’ottimo stato .
    L’Ideologia, e’ ancora regnante ed imperante oggi , seppur siano passati 2500 anni.

  2. @alessandro
    Legittimo che Platone non “piaccia” (anche se è un termine poco rigoroso), ma da qui a farne il responsabile maggiore di tutte le nefandezze del mondo ce ne corre. Che la scissione tra corpo e anima sia stata deleteria, e che certe idee totalitarie fossero presenti nell’utopia chiusa della Repubblica, e che Platone fosse un aristocratico “reazionario” non v’è dubbio alcuno, ma sarei più cauto nel rovesciare sui pensatori del passato le categorie analitiche del presente o nell’attribuire geneaologie un po’ strampalate dei mali del mondo. D’altra parte non è che prima di Platone il mondo fosse un paradiso… . Ad ogni modo praticamente nessuna delle idee di Platone è ad oggi realizzata, il liberalismo, o meglio la sua forma economica liberista, domina il mondo – eppure il mondo non è per nulla migliore di quello dell’epoca di Platone, anzi! – a riprova del fatto che sono pur sempre gli umani a fare la storia e possono anche disfarla e prendere altre direzioni, se solo decidono di farlo; non tutto è pre-scritto.

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