
Capire che cosa vuol dire non essere noi – potremmo sintetizzare in questa espressione il senso profondo di questo romanzo di Richard Powers, pubblicato di recente in Italia da La nave di Teseo. Quando ho cominciato a leggerlo possedeva tutti gli ingredienti che di base, da sempre, mi affascinano: natura selvaggia, disegni di animali e di viventi, astrobiologia ed esopianeti, neuroscienze… e le premesse hanno mantenuto le loro promesse. Dopo La strada di McCarthy – anche qui i protagonisti sono un padre e un bambino, con il fantasma di una madre che prende molto sul serio lo slogan iniziale e tutta l’urgenza di tradurlo in un cogente principio-responsabilità – Smarrimento si candida ad essere il romanzo metafisico e cosmologico di questi anni. «La vita è questa, disse. Se potessi custodirla per sempre…»
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Autore: md
Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.
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