Ben prima della cosiddetta “esplosione del Cambriano”, circa 500 milioni di anni fa, ci fu un vero e proprio eone – il Proterozoico – in cui si affinarono le tecniche vitali ed evoluzionistiche che hanno consentito tutto il resto, ovvero: nascita delle cellule eucariote (quelle col nucleo), organismi pluricellulari, fagocitosi (il prototipo dell’eterotrofia: un vivente, in questo caso la cellula, che ne ingoia un altro), morte cellulare programmata e riproduzione sessuale. Queste sono le principali, ma ce ne furono altre non meno importanti; la cosa che colpisce di più è che tutto questo avvenne in circa 2 miliardi di anni, un periodo del tutto al di fuori della nostra portata temporale. Addirittura i paleontologi si riferiscono al periodo che va da 1,8 a 0,8 miliardi di anni fa, come al “noioso miliardo”.
L’altro aspetto incredibile – e ciò riguarda in particolare il “grande evento ossidativo” generato dai cianobatteri e simili, ovvero la liberazione di ossigeno che avvelenò una parte dei viventi e ne favorì altri – è il pazzesco ed imprevedibile incastro chimico-geologico con tutti i fenomeni vitali: un processo (in gran parte contingente e non programmato) fatto di dissesti, tentativi ed errori, avanzate ed arretramenti e sistematiche estinzioni di gran parte delle specie – un processo così in bilico e complesso (di cui ancora mancano parecchi dettagli) da perderci la testa. Sapere che noi siamo l’esito improbabile di tutto questo lavorìo geochemiobiologico dà le vertigini.
(Il libro di Baggott Origini è a tal proposito una piccola miniera, uno studio molto ben concepito, documentato e articolato).
Mi piacerebbe leggerlo per poter comprendere su quali prove gli scienziati si basano per poter fare le loro deduzioni.
Un saluto
ovviamente sono studi piuttosto complessi, che in parte si rifanno alle impronte fossili, in parte alla recenti acquisizioni di biochimica, e in buona parte ad ipotesi – ad esempio, per quanto concerne la “scintilla” del passaggio dal livello chimico a quello biochimico ci sono molti buchi e incertezze – compresa la disputa tra esogenesi ed endogenesi. L’autore dà proprio conto di tutti questi problemi nella ricostruzione di un processo che inevitabilmente è sfuggente sia per la lunghissima durata sia per le molte variabili (in particolare quelle geoclimatiche) intervenute
In effetti …. grazie per la spiegazione.
Un saluto
un caro saluto a te!