Non stuzzicate l’orso russo

Mettere in fila i fatti, andare alla radice dei processi, ricercare le cause di quel che accade oggi – è l’unico modo per non ritrovarsi con lo sguardo ebete e lacrimoso che la propaganda e la narrazione occidentale a reti e media unificati ci vogliono imporre (poi, dall’altra parte della nuova cortina di ferro la stessa cosa starà facendo la propaganda russa).
Ma i fatti parlano chiaro (e se avete pazienza di guardare fino in fondo questo documentario – della durata di un’ora e 15 minuti – qualche idea in più ve la potrete fare, anche se in verità sarebbe bastato avere un po’ di memoria storica e un occhio più attento alla politica internazionale degli ultimi 30 anni, ed essere meno pigri).
Riassumendo: il processo di nazificazione della sfera politica ucraina è un fatto incontestabile; così come altrettanto incontestabili sono state le manovre americane volte a portare l’Ucraina ad ogni costo nel campo occidentale – Nato compresa, e con la collaborazione diretta, sul campo, dei gruppi nazisti e sciovinisti. Parlare di “eterodirezione” sembra quasi un eufemismo.
La politica imperiale americana è riassunta dallo slogan neocon “quando hai un martello tutti i problemi cominciano ad assomigliare a dei chiodi”. La loro opinione nei confronti dell’UE è riassunta dal celebre “Vaffanculo all’Europa” della Nuland. La russofobia dilagante dopo il 2014 trova un vertice nell’espressione “la biomassa amorfa di stomaci viventi che parla russo”, pronunciata da uno dei tanti apologeti di Stepan Bandera.
La scellerata politica occidentale della “porta aperta” della Nato all’ultimo pezzo di Europa volta a prendere per il collo la Russia e a piazzargli i missili a un tiro di schioppo da Mosca, ha totalmente ignorato i continui appelli di Putin: come stupirsi che dopo tutto questo abbia scelto l’opzione militare?
“Non stuzzicate l’orso russo”: lo disse Bismarck, che se ne intendeva.

Autore: md

Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.

7 pensieri riguardo “Non stuzzicate l’orso russo”

  1. Sì, così come è una constatazione che ogni fatto (compresa una aggressione brutale) ha sempre delle cause, e rimuoverle serve solo a prolungare la crisi (e dunque, nella fattispecie, la morte e la distruzione). Ma c’è chi ha un evidente interesse a farlo.

  2. Ho visto il video “ Ucraina l’altra verità” realizzato da Massimo Mazzucco che dovrebbe , almeno nell’intento dell’autore ,ristabilire un pò di verità storica per indurre lo spettatore a riconsiderare la sua posizione diciamo filo-occidentale e, alla luce dei fatti narrati , riposizionarsi su una visione che quantomeno contempli anche le ragioni Di Putin.
    Pur contenendo materiale di indubbio interesse, è una narrazione che nelle parti più importanti è semplicemente fuorviante. Tutta la parte in cui si enfatizza l’espansione della NATO a dispetto di accordi di segno opposto che sarebbero stati stipulati con la Russia è strumentale. Perchè un conto è esprimere delle opinioni di vari esponenti di spicco vicini alla NATO, fedelmente riprese nel video, un altro è metterlo nero su bianco. E non esiste una convenzione, un trattato o qualsivoglia documento del genere. Il processo di dissoluzione dell’Unione Sovietica è stato un processo interno ratificato il 26 dicembre 1991 dopo che l’8 dicembre dello stesso anno Russia, Ucraina e Bielorussia avevano firmato l’accordo di Belaveza che dichiarava dissolta l’Unione Sovietica. In tutto questo cosa centra la NATO ?
    Adesso, cioè 30anni dopo l’indipendenza dell’Ucraina, la Russia decide che l’Ucraina non esiste e la rivuole indietro? Bombardando , uccidendo civili, radendo al suolo città e deportando abitanti?
    E quello che ci viene raccontato da decine di giornalisti coraggiosi e temerari si vuol far passare per pensiero unico? Mentre dall’altra parte se manifesti esponendo un cartello bianco vieni incarcerato? Vogliamo mettere sullo stesso piano la totale censura sovietica con il libero pensiero occidentale?
    Inoltre si da per assunto che Putin voglia limitarsi all’Ucraina . Ma per quello a cui stiamo assistendo non si capisce perchè non dovrebbe mirare a tutte le Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. E la Polonia? Era russa anche la Polonia.
    E’ abbastanza recente il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Mi pare ci sia ancora molto da lavorare.

  3. Un po’ più complicato di come la racconta il video, ma credere alla narrazione che sia in atto uno scontro tra le libere democrazie e le feroci autocrazie è davvero una panzana. Ma ormai ci si beve qualunque cosa.

  4. Concordo con Damiano Berti e dico di più: Putin ha già perso moralmente e con lui tutti gli Orsini, Montanari, Canfora del mondo!

  5. Ovviamente, tutta la questione non è liquidabile in poche battute. Mi sono fatto l’idea che si tratti di una complessa guerra-matrioska: c’è la questione etnica tra russofoni e ucraini (Crimea, Donbass, ecc.): c’è una questione più generale tra russi e ucraini, al limite della guerra fratricida; ci sono le mire imperiali ed espansionistiche di Putin (che però dubito possa occupare l’intera Ucraina senza pagare un prezzo salatissimo); c’è l’espansione della Nato ad est che avanza da decenni, e che per la Federazione russa ha raggiunto la linea rossa (con avvertimenti continui di Putin negli utlimi anni); c’è il progetto imperiale americano che vorrebbe fare a pezzi la Russia, o ridurla come ai tempi di Eltsin; c’è lo scontro in divenire del mondo multipolare che vede sulla scena i nuovi protagonisti della logica di potenza, tra cui la Cina e – potenzialmente – l’India, ovvero 1/3 della popolazione mondiale. E c’è la corsa all’accaparramento di risorse e sfere di influenza, sulla spinta demografica enorme degli ultimi decenni. Se il conflitto in corso non viene letto alla luce di tutte queste variabili – che mettono insieme potenza militare, economica, demografica, crisi pandemica e crisi della globalizzazione, declino dell’impero americano (peraltro indebitatissimo) nuovi equilibri in Asia, ecc.ecc. – non se ne capisce il senso. Da ultimo ci metto anche la lettura da “scontro di civiltà” (occidente/oriente, democrazie/autocrazie, valori opposti, ecc.ecc.) che ha essenzialmente un funzione ideologica e di mobilitazione emotiva delle masse, ma che non riesce a nascondere una ben più realistica lettura materiale dell’intreccio dei conflitti in corso. La sfida è dunque da che parte stai della linea gotica – ma qui le linee gotiche sono parecchie e spesso confuse. Di certo il rischio di una terza guerra mondiale non è mai stato così alto.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: