Capatrena

Si continua a procedere per scissioni, disconnessioni, semplificazioni. Giorgia Meloni ironizza (e ideologizza) su “capatrena” e i suoi detrattori l’attaccano sulla questione dei diritti civili, mentre i suoi sostenitori (ma anche da sinistra) le danno ragione, perché il linguaggio sarebbe un puro formalismo, questione di lana caprina “e ci sono cose ben più importanti di cui occuparsi”. E poi c’è la questione dell’identità, il nuovo concetto (nuovo come il mondo) salito ora in auge!
Certo, le distrazioni di massa – specie in politica – esistono eccome, ma saper tenere insieme le cose, tesserle e intrecciarle è essenza dell’arte politica (per Platone simboleggiata proprio dalla tecnica della tessitura). Così come comprenderle, riuscire a gettare su di esse uno sguardo ampio, che le consideri in tutta la loro complessità e contraddittorietà. E dialetticità – cioè possibilità di movimento e di trasformazione.
Insomma, fa un po’ specie che ci si sia ridotti a schematismi secondo cui se parlo di schwa allora me ne infischio del precariato e se evoco la lotta di classe sono un passatista che non sa leggere le novità del suo tempo.
Vi è un unico corpo individuale e sociale (direi che vi è ormai anche un unico corpo globale), un’unica trama che quei corpi tiene insieme, relati o irrelati che siano, ma che li costituisce, li identifica, li nomina o li cancella – un tutt’uno complesso (ma non illeggibile, dato che è fondamentalmente frutto della storia umana) che va letto e decodificato ed eventualmente trasformato. Ma nulla può essere tenuto fuori dall’analisi, non esistono gerarchie di discorso, e tantomeno di soggettività – a meno che non si voglia consegnare questo discorso al potere che lo fa e lo disfa a suo piacimento. Sottrarre alla classe al potere la capacità di determinare e, insieme, definire ciò che io/noi sono/siamo, è il compito primario di ogni vera lotta di emancipazione e per l’uguaglianza, sia formale che sostanziale, mai scisse.
In questa vasta opera “comprensiva” credo che la filosofia abbia ancora molto da dire.

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Autore: md

Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.

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