L’impensabile, l’impensato

Giunti ormai sull’orlo di una catastrofe generale, si sente spesso dire: ciò che fino a qualche tempo fa era impensabile, sta ora avvenendo. E sta avvenendo nel 2023 – come se essere arrivati a questo secolo e a questo anno e a questo livello di “progresso”, ci dovesse salvaguardare dall’impensabile o dall’assurdo o da una barbarie pregressa.
In realtà quell’impensabile si fonda sull’impensato – non tanto nel suo significato prevalente di imprevisto e di inimmaginabile, ma più letteralmente come ciò che non pensato resta nascosto, come nel sottosuolo, nell’inconscio collettivo, in una zona oscura.
Potremmo fare l’elenco di questi “impensabili” che fuoriescono dalle crepe dell’impensato. Un elenco che di anno in anno si allunga sempre di più.

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