Segnalo questo corposo ed interessante articolo sulle trasformazioni “sul campo” della scienza militare – quasi che ogni guerra sia la sperimentazione della successiva. Qui l’analisi ripercorre i principali snodi tecnologici e strategici dalla guerra di secessione americana (cominciata come una sorta di guerra napoleonica) fino alla presente guerra ucraina, con uno sguardo alle prospettive aperte dalla guerra dei droni e dell’intelligenza artificiale.
“…ora immaginate che al posto degli analisti umani che scrutano faticosamente infiniti gigabyte di dati satellitari per localizzare le posizioni delle truppe russe, ci sia un instancabile, e molto più veloce ed efficiente, algoritmo di intelligenza artificiale che scansiona ed elabora in pochi secondi migliaia di ettari di dati sul terreno, individuando ogni singolo oggetto di interesse che può essere bersagliato, ordinandolo e raggruppandolo in appositi cestini, e persino – alla fine – instradando autonomamente i dati verso l’esatta e appropriata unità di fuoco settoriale che l’intelligenza artificiale giudica più capace, pronta, equipaggiata, ecc. , per gestire il compito“.
Qui sotto il link al testo tradotto da Roberto Buffagni: