Kandinsky a Burgess Shale

ammasso-regolatoAzzurro-Cielo-Vassily-Kandinsky

Trovo meraviglioso che un artista cacciato dai nazisti (i quali cancellarono in un sol colpo quell’esperienza creativa e straordinaria che era stata il Bauhaus), le cui opere vennero esposte in Germania come arte degenerata, e che sarebbe poi morto a Parigi senza vedere la fine della guerra, negli ultimi anni abbia avuto l’impulso e la forza di creare nuove forme di vita – rispondendo così con l’arte e la bellezza alle pulsioni di morte di cui la vecchia Europa era preda.
Proprio nel 1938 Vasilij Kandinsky dipinse Ammasso regolato (in altri testi l’ho trovato titolato con Insieme multicolore) e nel 1940 il suo quadro forse più metafisico Blu di cielo (o Azzurro cielo), che appare una sorta di celebrazione della vita pullulante, variegata e rigogliosa di Burgess Shale – un biomorfismo ed una geometria vitale senza eguali nell’arte del Novecento: «In questo modo l’arte astratta pone accanto al mondo reale un nuovo mondo che esteriormente non ha nulla a che fare con la realtà»; Kandinsky osserva le cose con uno sguardo interiore che penetra attraverso «il duro involucro, la forma esteriore e giunge all’interno della cosa, facendoci percepire il suo pulsare interno con tutti i nostri sensi».
Se è vero che quanto più si crea tanto più si è liberi, allora Kandinsky è stato davvero un uomo libero.