‘Te lucis ante’ sì devotamente
le uscìo di bocca e con sì dolci note,
che fece me a me uscir di mente.
(Purg., VIII, 13-15)
Pietà. Relazione primaria, immediata. Sentimento dolceamaro.
Identificazione all’altro, disidentificazione dal sé.
Puro sentire. Sé come un altro, l’altro come sé.
Caduta delle barriere erette dal pensiero astratto.
Andare alle origini del vivente.
Sentire che ciò che pulsa in me è lo stesso pulsare che è nell’altro.
E “me” e “altro” sono costrutti provvisori,
attraverso cui traspare l’elemento comune.
La vita, l’esistenza, l’essere che accomuna.
Vedere le differenze come costruzioni mentali
generate dall’autoconservazione, dall’impulso all’esclusività;
vedere le uguaglianze come schemi che raccolgono,
ordinano e finiscono per gerarchizzare.
Andare al di là delle differenze e delle uguaglianze.
Fino alle fonti del sentire, del vivere,
all’indifferenziato, all’immanente, alla radice.