Un giorno questo straniamento ti sarà utile

“Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano”
(Lucio Dalla)

Gli adolescenti mi danno da pensare. Forse perché cerco di ricordarmi com’ero io all’epoca e provo un certo disagio nel figurarmi goffo, inadeguato, inadatto – sempre in conflitto con un mondo pronto indifferentemente ad assorbirmi o a stritolarmi. “Quante balle si ha in testa a quell’età […] a vent’anni si è stupidi davvero“, cantava Francesco Guccini – anche se i suoi 20 anni corrispondono ben poco a quelli di oggi, e tantomeno a quella fascia del tutto aliena che va dai 14 ai 18.
Mi vien però da dire che se i bambini sono naturalmente disposti alla filosofia – dato che si fanno tante domande e chiedono in maniera petulante ed asfissiante “perché?”, allora lo sono anche gli adolescenti, magari per ragioni diametralmente opposte, dato che non si chiedono un bel niente (o sono indotti a non farlo), e quando per avventura si fermano a chiedersi qualcosa, lo fanno da una posizione di radicale straniamento. Lo esemplifico con tre scene – due di vita vissuta, una di vita fittizia e rappresentata. Continua a leggere “Un giorno questo straniamento ti sarà utile”

AMOR CHE NELLA MENTE MI RAGIONA

Non si è mai parlato granché di amore su questo blog. O meglio: il fondamento di questo blog è in verità il concetto stesso di amore, nel senso della “philìa” greca, dell’amore per il sapere – altro la filosofia non è. Pur tuttavia non si è nemmeno parlato granché di quel concetto fondamentale per l’elevazione e la formazione filosofica che è l’amore – l’eros – nella concezione platonica. Ma soprattutto è dell’amore nel senso più comune (e forse più alto) che poco si è detto. Quel legame misterioso che consegna due persone l’una all’altra, le stringe e le avvinghia magneticamente, per un certo periodo della loro vita. Anche in questa occasione non ne parlerò, ma solo lo evocherò, dato che durante la pigra mattinata domenicale appena trascorsa, musica, versi e parole si sono dati convegno nella mia casa e nella mia mente: alcune musiche intime di Ludovico Einaudi; una strana voglia che mi è presa di leggere il Canzoniere di Petrarca; e poi questa canzone, tra le più belle di Francesco Guccini (ci sarà ancora in circolazione qualche critico letterario che si scandalizzerà per siffatti “spuri” accostamenti?) – una canzone che adoro e che volentieri canterò per gli amici della Banda Larga, il cui titolo è Vorrei. Queste le sue parole:

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