Noioso miliardo

Ben prima della cosiddetta “esplosione del Cambriano”, circa 500 milioni di anni fa, ci fu un vero e proprio eone – il Proterozoico – in cui si affinarono le tecniche vitali ed evoluzionistiche che hanno consentito tutto il resto, ovvero: nascita delle cellule eucariote (quelle col nucleo), organismi pluricellulari, fagocitosi (il prototipo dell’eterotrofia: un vivente, in questo caso la cellula, che ne ingoia un altro), morte cellulare programmata e riproduzione sessuale. Queste sono le principali, ma ce ne furono altre non meno importanti; la cosa che colpisce di più è che tutto questo avvenne in circa 2 miliardi di anni, un periodo del tutto al di fuori della nostra portata temporale. Addirittura i paleontologi si riferiscono al periodo che va da 1,8 a 0,8 miliardi di anni fa, come al “noioso miliardo”.
L’altro aspetto incredibile – e ciò riguarda in particolare il “grande evento ossidativo” generato dai cianobatteri e simili, ovvero la liberazione di ossigeno che avvelenò una parte dei viventi e ne favorì altri – è il pazzesco ed imprevedibile incastro chimico-geologico con tutti i fenomeni vitali: un processo (in gran parte contingente e non programmato) fatto di dissesti, tentativi ed errori, avanzate ed arretramenti e sistematiche estinzioni di gran parte delle specie – un processo così in bilico e complesso (di cui ancora mancano parecchi dettagli) da perderci la testa. Sapere che noi siamo l’esito improbabile di tutto questo lavorìo geochemiobiologico dà le vertigini.
(Il libro di Baggott Origini è a tal proposito una piccola miniera, uno studio molto ben concepito, documentato e articolato).

Antropocene – 1. Che cos’è la coscienza?

1. Possiamo introdurre il percorso di quest’anno partendo dalla celebre espressione di Kant che ho scelto come titolo generale – “il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me” – contenuta nella conclusione della Critica della ragion pratica: le due direzioni dello sguardo cui qui si allude – fuori di me (il cielo stellato) e dentro di me (la legge morale, ma, più in generale l’intera sfera mentale, sia emotiva che razionale) – riguardano proprio la duplicità costitutiva della coscienza.
La coscienza è esattamente questo duplice modo di sentire e di considerare l’esistenza, uno rivolto all’interno e uno all’esterno. Che è come dire che la duplicità di corpo e mente (o anima o coscienza) è già contenuta nella coscienza stessa, che sembra quasi sdoppiarsi e fondare questa dicotomia.
L’esame di questa duplicità – che è anche un’opposizione – costituirà il nostro percorso di quest’anno, che avrà così un carattere insieme filosofico ed antropologico: natura e cultura – insieme a corpo e mente, materia e spirito – saranno i due poli principali di questa oscillazione originaria della coscienza.
Ho detto “originaria”, ma occorrerà verificare esattamente che cosa qui si intende per origine.

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La Genesi e il perturbante

Sea Lions at Puerto Egas in James Bay, The Galapagos from Genesis,  2004

Proprio mentre stavo ammirando il fulgido lavoro di Sebastião Salgado intitolato Genesi – il progetto durato un decennio di catalogare fotograficamente (ma sarebbe meglio dire, nel suo caso, trasfigurare poeticamente) i luoghi naturali ed antropologici più lontani, irraggiungibili e pressoché incontaminati del pianeta – mi capita tra le mani un romanzo di Georges Simenon di cui non conoscevo l’esistenza, appena ripubblicato da Adelphi, ed intitolato Hôtel del ritorno alla natura (peccato che non lo conoscessi, visto che su questo tema ci avevo fatto la tesi). Il prolifico autore belga-francese lo aveva scritto a Tahiti negli anni ’30 (guarda caso, un luogo mitizzato proprio dalla cultura francese, da Diderot a Gauguin), prendendo spunto da un inquietante fatto di cronaca avvenuto in un altro luogo leggendario, quelle isole Galàpagos dove Darwin aveva trovato non pochi spunti per la sua rivoluzionaria teoria.
Nel catalogo di Genesi vi è un capitolo dedicato proprio alle Galàpagos, isole che ci vengono ritratte se non come un luogo paradisiaco senz’altro come una riserva naturale straordinaria, dove la terra, il mare, il fuoco, i venti si incontrano e danno luogo a sculture mirabolanti, e migliaia di specie animali convivono in pace (una pace che certo non esclude la legge ferrea dell’eterotrofia).
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