Occidente lisergico

Non ho ascoltato/letto molto in questi giorni su quel che va accadendo di nuovo sul fronte russo (che andrebbe esteso al fronte russo-asiatico).
Le poche cose che ho occhieggiato del solito blocco di potere mainstream confermano la narrazione propagandistica cui assistiamo da oltre due anni, con un elemento però di ulteriore imbarazzo e rincretinimento: o pensano che tutti i cittadini siano ormai ridotti a delle amebe non pensanti (e mi scuso con le amebe), o sono ormai alla conclamata disperazione, col risultato di dirsela e raccontarsela in modo del tutto autoreferenziale.
Qualche analista sano di mente però c’è ancora. Prendo spunto da una videoanalisi di Giacomo Gabellini per fissare qualche punto.

Partiamo dalla Georgia: il rischio di ripetere lo scempio ucraino è alto (anche se la Georgia fa sì e no 3 milioni di abitanti), ma magari sarebbe il caso di rimarcare che:
-il governo di Sogno georgiano è filoeuropeista, e non viene da Marte, anche se mi pare ovvio che non voglia diventare il prossimo fronte di scontro con la Russia
-la legge di controllo delle interferenze (ed infiltrazioni) straniere è sacrosanta: in Georgia ci sono qualcosa come 25.000 Ong, e non credo che gli americani o una qualunque nazione degna di questo nome tollererebbero nel loro territorio che associazioni foraggiate da chissà chi (ma sappiamo bene chi) possano fare quel che gli pare
-che la Georgia aderisca all’UE può benissimo essere un legittimo sogno dei georgiani: se dopo oltre vent’anni di liberismo ne vogliono una dose ancora più massiccia, si accomodino pure (magari potranno emigrare più facilmente). È però certo che il veto russo sull’entrata nella Nato sarà di marmo. A costo di un’altra guerra, che i georgiani per primi non vogliono.

Veniamo al viaggio di Putin in Cina, per lo più minimizzato dall’Occidente, con evidente ignoranza e stupidità dei fatti, dei numeri e delle prospettive. Si conferma semmai che l’alleanza sino-russa sarà per i prossimi decenni il blocco strategico che farà leva a livello globale per scardinare l’indiscusso primato occidentale (e americano): sia sul lato economico e commerciale, sia geopoliticamente sia in sede Onu. Si tratta ormai di un sistema parallelo di relazioni che si viene formando e cui “il resto del mondo” guarda sempre più con grande interesse, dall’Africa all’Asia. E che segna l’avvento, ci piaccia o no, di un mondo multipolare.

Il fronte ucraino: che l’Ucraina non potesse vincere la guerra, non era chiaro solo ai cretini della propaganda occidentale. Le rivendicazioni russe – che non sono quelle di mangiarsi in un boccone l’Ucraina, che sarebbe come “ingoiare un porcospino” – restano le stesse dell’inizio: controllo dei territori russofoni, neutralità e smilitarizzazione dell’Ucraina, non adesione alla Nato.
Al momento i russi avanzano, gli ucraini arretrano e attenderanno inutilmente il gettone da 60 miliardi di Washington: passeranno mesi, e comunque gli americani (e gli europei) dovranno riempire i loro silos militari svuotati da due anni di forniture.
Ma soprattutto mancano uomini sul fronte ucraino che vadano a combattere: proveranno forse a reclutare i giovani rifugiatisi in giro per l’Europa con una sorta di rastrellamento degno della RSI?

Molto interessante, poi, il radicale rovesciamento che si è andato profilando rispetto alla narrazione propagandistica degli inizi: si ricorderà come spesso veniva detto in Occidente che la Russia di Putin non doveva essere umiliata, ma riportata alla ragione, cosa che solo una sconfitta dell’aggressione avrebbe reso possibile. Ora la prospettiva è esattamente ribaltata: è la Russia a porsi il problema di non dover umiliare la Nato, nel caso di sfondamento e di crollo delle linee ucraine (che vuol dire ucraino-atlantiche).

Ridicolissima la conferenza di pace in Svizzera annunciata per giugno: un ritrovo di atlantisti senza nessuno dell’altra parte, né la Russia né la Cina. A che servirà? Un altro luminoso esempio di propaganda lisergica.

Meglio soprassedere, infine, sul “sovranista, razzista e omofobo” Fico quasi ucciso dal “poeta della libertà” (che però pare avere anch’egli le idee confuse, passando dall’estrema sinistra all’estrema destra con grande nonchalance). Si farebbe prima a dire che qualche agenzia di intelligence ha commissionato un attentato in favor di Nato.
Ma non si può dire: noi siamo il bene.
Continuiamo pure a pensare che la storia è finita e che noi ne siamo l’apice! Quando vedremo intorno solo le macerie del vecchio mondo sarà già tardi…

Autore: md

Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.

4 pensieri riguardo “Occidente lisergico”

  1. ciao MD concordo il linea di massima ma mi lascia perplesso il fatto che da un lato sei catastrofico e dall’altro hai fiducia negli esseri umani attribuendo a stupidità quello che è un calcolo cinico ; sapevano benissimo che l’ Ucraina non poteva vincere ma è stata l’occasione per indebolire la Russia ( anche i vincitori escono logorati ) e di vendere armi e di rimodernare gli arsenali ; inoltre di far aumentare le spese militari dei paesi europei e di spingere la Germania ad assumere un ruolo militare attivo in Europa destinando alla difesa una importante percentuale del PIL…e così è stato …gli USA vogliono disimpegnarsi dall’ Europa e concentrarsi sulla Cina che rappresenta l’unica seria minaccia alla loro supremazia mondiale ; quindi trattano con sufficienza i rapporti che si stanno evolvendo tra Russia e Cina in quanto intervenire ora sarebbe inutile , non farebbe che rinforzare la collaborazione tra i due giganti asiatici; del resto gli interessi economici della Cina con gli USA ( e viceversa) sono decisamente maggiori che con la Russia ; quest’ultima potrebbe benissimo ,una volta ristabilito con l’avventura in Ucraina il suo orgoglio nazionale, accontentarsi di fornire energia e materie prime alla Cina ; gli USA potrebbero quindi porre fine alla guerra commerciale con la Cina ,guerra tutto sommato abbastanza blanda , e ristabilire rapporti intensi risolvendo così i problemi con entrambi in quanto la Russia dovrebbe seguire la Cina in politica estera .

  2. Vero, ma il blocco occidentale che si vorrebbe granitico è piuttosto diviso. Gli americani hanno fatto prevalere i propri interessi imponendoli agli europei che comunque da questa guerra hanno solo da perdere (cretinismo politico cui si aggiunge quello comunicativo dei belanti giornalisti e cosiddetti esperti). L’Europa ne risulta comunque sminuita geopoliticamente. Chiaro che la Cina gioca su vari tavoli (gli USA hanno un divario enorme nella bilancia commerciale da decenni), ma l’asse con la Russia è imprescindibile per rompere gli equilibri novecenteschi ancora vigenti (cambio monetario, banca mondiale, ONU, ecc.).
    Va da sé che la Russia rischia grosso, ma era molto più a pezzi negli anni ’90, epoca a cui l’Occidente collettivo pensava di poterla di nuovo ridurre.
    Infine: qui non si tratta né di catastrofismo né di cinismo e nemmeno di fiducia nella politica, ma della solita vecchia astuzia hegeliana della ragione (del più forte). E con ciò rispondo anche a Fausto.

  3. Ma la Russia in sé è la Cina in sé sono potenze progressiste? Fanno gli interessi veri del popolo? Favoriscono gli oligarchi e i capitalisti nazionali, lasciando ai lavoratori comuni solo briciole? In filosofia dovrebbe essere assodato che sono le domande non le risposte “di getto” quelle che contano per mettere il dito nelle “piaghe/pieghe” dei problemi irrisolti dell’umanità.

    Io comunque non so rispondere.

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