Dai frammenti di ERACLITO: nuclei tematici
Eraclito, di origini regali, visse ad Efeso, tra il 540 e il 480 a.C. Non si occupò direttamente di politica (la città, governata dai Persiani, era preda di gravi conflitti), preferendo starsene in disparte e costellando però il suo pensiero di riferimenti etico-politici che ne fanno forse il primo grande pensatore politico della grecità.
Noto per il motto “ta panta rei” (che non si trova però in nessuno dei suoi scritti rimastici), diventò il “filosofo del divenire” per antonomasia – ciò che influenzò molti filosofi successivi e che, probabilmente, diventò l’ossessione di Platone circa la precarietà del mondo sensibile.
Ci restano dei suoi scritti circa 120 frammenti, redatti con linguaggio sentenzioso e talvolta oscuro (“oscuro”, skoteinos, fu uno dei suoi soprannomi). Le interpretazioni, spesso diversissime, di questi frammenti costituiscono il grande problema – insieme al grande interesse – per un pensiero che è in continuità con quello ionico, ma anche di una novità dirompente. Vediamone i nuclei tematici essenziali, a partire da una selezione dei frammenti.
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