HAIKU DI PRIMAVERA

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In questo blog ho sempre dato molto spazio alla poesia, un po’ per caso un po’ perché ritengo che ci sia una sua “prossimità sospetta” alla filosofia. Oggi che cadono insieme la giornata mondiale della poesia e l’inizio, per quanto gelato, di primavera, che cosa meglio dell’haiku può evocare la bellezza del cambiamento, del divenire (Parmenide e Severino permettendo), della rinascita, del fluire incessante della vita, della natura e dello spirito?
E dato che mi sento “ecumenico” ci metto anche la Pasqua, il passaggio, la morte, la liberazione, la resurrezione e tutta la complessa simbologia ebraica e cristiana annessa e connessa.

Dilegua
l’eco della campana del tempio;
persiste
la fragranza delicata dei fiori.
Ed è sera

Nel cadere al suolo,
stilla
dalla corolla
l’umore di un fior di camelia

Poter rinascere!
Piccolo…
Pari a violetta!

Alba novella –
Sull’apice delle verdi foglie d’orzo,
brina di primavera

Un uguisu –
sosta sulle fronde del prugno.
Da tempi remoti

Ho scoperto che anche Jack Kerouac si è dilettato a comporre haiku:

Luna di primavera –
Quante miglia lontani
Quei fiori d’arancio!

Sul retro del supermercato,
fra le erbacce del parcheggio,
Fiori color porpora

Ne approfitto per uno “spot”: proprio in occasione della Giornata mondiale della poesia, la Biblioteca di Rescaldina ha organizzato un evento poetico che si terrà il prossimo sabato 29 marzo, dalle ore 17.30 in poi, presso l’Osteria Periferica di via Matteotti a Rescaldina, con un ricco programma: ci saranno un poetry-slam, diverse performances poetiche, musicali e teatrali, un aperitivo letterario e, al termine, una cena poetica di primavera.

Fonti bibliografiche:

Cento haiku, Guanda 2004 (i primi due di Matuo Basho, il terzo di Natsume Soseki, gli ultimi due di Uejima Onitsura)
J. Kerouac, Il libro degli haiku, Mondadori 2003


Autore: md

Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.

43 pensieri riguardo “HAIKU DI PRIMAVERA”

  1. Incantevole la scelta di questi Haiku per festeggiare il ritorno della primavera. Grazie Mario.
    Da una breve ricerca ho trovato una buona definizione, ossia che “l’haiku è un componimento dell’anima. E’ come un attimo di vita che diventa verso”. Ed è davvero meraviglioso riuscire a fermare in poche parole degli attimi di vita. Bisognerà provarci un po’ più spesso, farci attenzione.
    Molto bello anche il quadro in apertura.
    Mi ha fatto venire voglia di averne una copia da esporre in casa, sopra il camino, come i giapponesi espongono quadri nel tokonoma (letteralmente, il tokonoma è il posto della Bellezza. Nelle Stanze del Tè è la nicchia nella quale vengono disposti un chabana (un fiore) ed un rotolo di carta di riso con una calligrafia tracciata dalla mano di un artista. Ed ognuna di queste “cose“ cambia col cambiare della stagione).
    E chissà che uno di questi giorni non mi decida a riprendere in mano i pennelli e a tentare ancora qualche pastrocchio. Più o meno bello che sia … ci si prova …

  2. (dimenticavo di dire) … naturalmente … buona pasqua …

    (tra l’altro mi sembra di ricordare che il ritorno della primavera è sempre stato festeggiato dagli antichi. Si pensi ai riti eleusini … o al mito di Proserpina (versione romana della dea greca Persefone, o Kore) che, dopo aver trascorso l’inverno nella profondità della terra con lo sposo Plutone, re dell’Ade, ritorna , emerge alla superficie e ridona prosperità alla terra. Tutto questo è molto suggestivo. E personalmente trovo difficile non sentire ancora oggi (realmente) il rinnovamento attraverso l‘avvicendarsi “naturale” delle stagioni).

  3. Grazie Milena, buona primavera e buona pasqua a te e a tutti i lettori e le lettrici del blog.
    Grazie anche per le interessanti informazioni su usi e cultura giapponese: dagli “altri” c’è sempre innanzitutto da imparare.

  4. Ares

    Io definisco gli haiku “poesia popolare” … tutti possono scriverli basta rispettarne la metrica che e’ semplicissima .. ma anche complicabile: si presta a virtuosismi impensabili.. un uso inteligente della sinalefe ti permette di dare “corpo ritmico” ma anche “spazio metrico” al componimenti… poi se sei anche un poeta.. puoi scrivere dei piccoli gioiellini di grande raffinatezza.

    La fase enigmistica… credo che sia il primo gradino.. che bisogna inevitabilmente percorrere per arrivare ad avere la padronanza del mezzo..

    ..almeno che non si nasca gia’ poeti…e non credo che esistano poeti pre-natali… almeno io non ne ho sentito parlare 😉

  5. “gioiellini di grande raffinatezza”: sì sì, concordo.

    Qualche volta capita che arrivino a svegliarmi di notte, come se bussassero alla porta. Come se i pensieri confusi e sparsi durante tutto il giorno riuscissero finalmente a concentrarsi su se stessi, ad avvolgersi come il filo sulla spola di un’idea semplice e chiara. Chiara e semplice … magari solo per me … che per qualcun altro potrebbero non significare proprio niente … o non trovarvi alcunché di poetico. E forse più che veri e propri haiku, in senso classico, preferisco definirli “frasi per cioccolatini”. Diciamo che, per cominciare, mi accontento di dare valore alle piccole cose … sì, così è bello e mi piace …

    @Ares
    Sabato pomeriggio ci sarai anche tu al poetry slam?
    hai pre-notato?

  6. Ares

    🙂

    Non ci saro’ perchè “lavoro”.. sto’ preparando uno spettacolo teatrale “Gli innamorati” di Goldoni con degli attori non professionisti… ormai mancano pochi incontri .. e siamo in dietroooOOO… o meglio… loro sono indietro… sono dei lazzaroni.. e non studiano le parti a memoria… lo spettacolo registicamente e’ gia’ pronto mancano solo le loro memorie… e non sanno che presto li faro’ fuori.. e le loro memorie dovranno scriverle 😉

  7. ufffaaaaa … non ci-ci-ci sarai!!! non è giustoooo!!!
    … ma se cambi idea o programma o decidi di fare un salto la sera sul tardi per la cena … anche se non hai prenotato… ti cederei volentieri metà della mia seggiolina, metà del mio piattino, metà del mio bicchierino ……..
    e non credo che md farebbe di meno …

    una cosa però vorrei dire a md: ho letto attentamente il programma e, mi sono detta (la butto lì) che forse, se si potesse, ci starebbe bene la ciliegina sulla torta, cioè musiche e danze per finire la serata …

  8. Ares 😦

    Mi spiace.. per un po’ di tempo saro’ in clausura(potro fare solo cose gia’ programmate per l’anno in corso).. almeno che le assistenti sociali del mio comune non si decidano ad aiutarmi offrendomi un servizio di assistenza per i miei due vecchietti.. che a Natale hanno deciso di ammalarsi contemporaneamente.. e ancora ne portano i segni.. uffi!!!

  9. @Ares
    ma dai … non vorrei proprio che i miei “pensierini da cioccolatini” possano essere di interesse pubblico … ti pare?

  10. Ares

    COME E’ ANDATA LA MANIFESTAZIONE POETICA DI RESCALDINA (VA) ????????????????????..

    c’e’ nessunooooOOO??…mi sento una particella di sodio!!

  11. Ares, è andata benissimo, al di là di ogni aspettativa. Grande partecipazione di pubblico (direi 70-80 persone), che ha assistito attivamente al succedersi degli eventi per ben 3 ore. Il poetry slam è stato vario, partecipato e divertente. Lo ha vinto Dario Bertini, un poeta di Legnano che scrive versi lirici e “intimisti”. Ma la riuscita della manifestazione era dovuta soprattutto alla grande varietà dell’offerta, sia da parte dei poeti che hanno gareggiato (tutti molto bravi anche nella lettura pubblica, pur nella grande diversità di stili) sia da parte dei gruppi teatrali e musicali che hanno impreziosito l’incontro, prima e dopo il poetry slam.
    E’ stata una sorpresa anche per noi organizzatori!

  12. Ares

    bene!.. bene!…e cosi’ rara la pertecipazione…… ma chi ha decretato il vincitore?…era una sorta di giuria selezionata o era il pubblico a decidere.. l’eta’ media dei partecipanti in gara e degli spettatori qual’era?..

  13. @Ares:
    Vedi cosa succede a non esserci? Che qualsiasi informazione non ti potrà mai bastare a colmare il vuoto esistenziale (eh eh eh).
    Comunque (dal momento che oggi ho un blocco alle vertebre cervicali e riesco giusto ad usare i polpastrelli ) provo ad aggiungere qualcosa anch’io.
    Per esempio che fra i partecipanti al Poetry Slam c’era il Rockpoeta Daniele Verzetti, giovinotto ardito giunto immantinente da Genova per l‘occasione, che ha recitato alcune delle sue poesie “civili” con grande passione. E che, giunto in finale, ebbe a dire che “avrei accettato volentieri di arrivare secondo dopo la Garavaglia”, che ovviamente è stata eliminata alla semifinale. Il che significa che, da esperto nel ramo, che non è quel ramo del lago di Como ma un po’ più lontano, aveva la vista, l’occhio e l’orecchio ben esercitati a cogliere nel mazzo … ehm … volevo dire mezzo, mezzo espressivo, s’intende, con grande oculatezza.
    E la Garavaglia, una giovane pulzella di cui non ricordo il nome proprio – e questo non ricordarmi i nomi è solo il primo segnale dell’alzhaimer che mi aspetta appena dietro la porta – ecco, verso di lei e le sue poesie ho un grande rammarico, di non essere riuscita a mettere in moto il registratore in modo da potermele riascoltare con maggiore attenzione. Perché, ora che ricordo, mi sembra che ci fosse davvero qualcosa che valeva la pena di evidenziare. Oltre al fatto oggettivo che era un dolcissimo fiore di ragazza dal profumo anche piuttosto pungente. Quasi come il peperoncino o lo zenzero sulle pere.
    Quindi, come vedi, al Poetry Slam come in ogni altro caso della vita, c’è chi vince, c’è chi perde, c’è chi avrebbe preferito vincesse un altro e non quello, c’è chi si pente del voto espresso ma ormai è troppo tardi e la realtà non si può rifare, c’è che aspetta quasi soltanto il momento del rinfresco, c’è chi non riesce mangiare nemmeno una piadina con la rucola e si deve accontentare dei fagioli con la cutica, mentre qualcun altro ne mangia anche due e non gli basta ancora, e così via.
    E così va la vita

  14. Ares

    Quindi :

    1)ma chi ha decretato il vincitore?
    2)era una sorta di giuria selezionata o era il pubblico a decidere ?
    3)l’eta’ media dei partecipanti in gara e degli spettatori qual’era?

    Queste 3 domande, che erano le uniche domande, non hanno avuto risposta!!!

  15. ah, ma allora volevi solo i dati tecnici?
    che noooooiaaaaaa!!!!!
    Allora: hanno dato dei numeri a tutti i convenuti disposti in cerchio nella sala, dopodichè sono stati sorteggiati quelli che avrebbero fatto parte della giuria.
    I giurati alla fine mi sembra fossero soltanto 6 o 7 (non ci crederai, ma uno di quelli ero io, in carne ed ossa, cazzo! non ologramma – eh eh eh – mi avevano dato in numero 62) ma per i numeri è meglio chiedere ad md che è esperto in numerologia.
    Poi: non esiste l’età media … che domanda del cavolo! mi ci vedi lì a chiedere ad ognuno e poi fare le somme e le divisioneìi per darti oggi con certezza l’età media del cazzo? scordatelo!
    L’età c’entra e non c’entra. c’entra soltanto per quelli che navigano a scopartimenti stagni, e che sono la maggior parte, ne convengo.
    vuoi sapere qualcos’altro?

  16. Ares

    No grazie, e’ sufficente cosi’ ..

    ..l’eta’ media.. si intendeva approssimativa e non aritmetica..
    ..non volevo fare valutazioni di sorta sull’eta’ dei poeti.. uffffffff.. ma dei partecipanti!

  17. Ares, Ale, Alessandro, smettila , amore mio, se fossi stato lì, presente, non puoi immaginarti nemmeno ….
    fatto sta che non ci sei voluto venire. ci-ci -ci- co- co-co, c’è sempre qualcos’altro da fare così che alla fine manchiamo di esserci quando dovremmo o sarebbe bello esserci anche solo per divertirci e festeggiare in allegria spensieratamente.
    Oh, gioia di vivere, dove sei stata sconfitta?

  18. prosaico, come solitamente accade. Ma come mai non arrivi alla poesia?
    ma non preoccuparti, anche per me la prosa è una consolazione.
    male che vada è la realtà certa che rimane

  19. La festa dell’essenza

    Torna al Padre Celeste
    La festa dell’Essenza..
    Ha Dolce Umus di colori;

    Danza tra le anime a te care
    Nei luoghi del tuo vissuto.

    Sono fiocchi di neve giganti
    E ti avvolgono felice
    Come batuffolo di bambina.

    E tutto è magico e presente
    Nel tuo paese!

    Tramonti d’amore

    Ho appeso nella grotta
    Tutte le mie stelle
    Le ho appese come croci
    Ad ogni chiodo
    Ho appeso la mia luna
    Ad uno specchio
    Preda oscura
    Delle mie amare illusioni
    Ho chiesto ai pianeti tutti
    Di togliermi dal petto il loro peso
    Poi ho atteso l’alba
    E il sole era cosi bello
    Come un sogno
    Ho vissuto folgorata in un incanto
    Preda dei caldi tramonti d’amore.

    Dal cielo padre Pio

    Dal cielo angeli librano nella mia Essenza;
    ..Si scioglie come la neve la mia Essenza

    E mi ristora
    La tua sofferta preghiera:
    “Tu ..ci sei sempre mio caro Padre Pio”
    Come mia madre che dal cielo veglia su di me
    Nel nome di DIO.

    Profumo di primavera
    Ancora per poco
    La primavera
    Risuona festosa
    Tra cinguettii di passeri;
    E Angeli volano
    Come anime
    Su vette
    Indimenticabili.

    Questo Inverno

    Spoglia e infreddolita
    Sono giunta a te Signore
    Rapita da un cielo terso
    E cumuli di nuvole
    Non è ancora Primavera…

    Si accende di luce brillante
    Il sole che spazza le nuvole
    Cariche di fiocchi di neve:
    “Sono dentro ad un fiocco”
    Rapita dal mio cuore bambino
    E aspetto felice
    la Tua Resurrezione.

    Dell’Essenza l’attimo angelico

    Toni accesi di natura
    Colgono dell’essenza l’attimo angelico
    E presto dal cielo
    Tornano nell’immaginario
    attimi vibranti
    Da Dio…
    Non tornano sulla terra
    le essenze patriarcali;
    Tornamo i momenti
    e loro diventano alberi ,pastori
    campi di mandorli in fiore,
    anime fiammanti
    del nostro tempo vissuto.

  20. fanno schiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

  21. sono favolosiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii. complimentiiiiii!!!!!!!

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