Lezione spinozista 2 – Mente sive corpo

bond_of_union_escher

(Vediamo se ho capito…)
Leggendo la seconda parte dell’Etica, che si occupa della Natura e origine della mente, si ha come l’impressione di restare a bocca asciutta proprio per quanto concerne la risposta alla domanda sottesa: ma che cos’è davvero la mente? Certo, Spinoza non può porsi questa domanda alla stregua dei neuroscienziati, il suo resta un punto di vista strettamente filosofico e, oltretutto, immerso nelle concezioni del suo tempo. Ma chissà che questo non finisca per essere un vantaggio…

D’altra parte proprio “la mente” dovrebbe essere l’oggetto primo di ogni attenzione e considerazione fondativa di un discorso sensato: che senso ha parlare di un’ontologia, ad esempio, o di un’etica (che sono poi le due operazioni simultanee condotte da Spinoza) se non si ha ben chiaro lo strumento attraverso cui tutto procede? Ogni ontologia presuppone la domanda “che cos’è la mente?” e non può non presupporla, perché l’ente pensato – l’idea – è sempre ciò che è attraverso la mente, che dunque ne è filtro, se non presupposto. Dunque, anche se vogliamo pensare che non è il soggetto a porre l’oggetto (come vogliono gli idealisti o i nominalisti e compagnia bella), e nemmeno l’oggetto a fondare il soggetto (come preferiscono i realisti, gli empiristi e compagnia cantante) – la mente rimane pur sempre la sede delle relazioni e del loro eventuale groviglio.

Continua a leggere “Lezione spinozista 2 – Mente sive corpo”